The Bleeder, presentato fuori concorso e diretto da Philippe Falardeau, ricorda le composizioni di Black Mass, anch’esso proiettato in anteprima l’anno scorso al pubblico del Lido. Con i suoi fotogrammi ricchi di verdi bokeh, Falardeau dipinge le anime di un quartiere di Bayonne: bar angusti sul ciglio della strada, banconi illuminati da fiochi neon violetti e un omaccione interpretato da Liev Schreiber in un lungo cappotto di cuoio e due vistosi baffi che ben si sposano con il panorama funk degli anni ’70.
The Bleeder è debitore al gangster di Scott Cooper, quanto al Joy di David O. Russel. E non solo per questioni scenografico-temporali. La narrazione è affidata a Wepner stesso, tra mugolii, pensieri in divenire e rimpianti per non aver colto la fortuna al momento opportuno. Tanto che non lo si può definire ...
Venezia 73 – The Bleeder, la recensione
Chuck Wepner, il sanguinolento, “The Bayonne Bleeder”, il pugile che sfidò il campione mondiale Muhammed Ali e l’autentico ispiratore della leggenda del Rocky Balboa stalloniano.
The Bleeder, la recensione del film sul pugile interpretato da Liev Schreiber, la vera storia di Rocky Balboa in un’epopea divisa tra fama e declino
- venerdì
- 14:30 BAD Comics
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