Non è nemmeno il fatto di dover adattare al cinema un autore classico (Guy de Maupassant), non è il farlo con un film in costume, quindi rispettoso di ambientazioni, scenari, usi e costumi. Non è il tentare la ricostruzione (al cinema molto difficile vista la durata dei film) di una vita in pochi quadri, è proprio l’idea alla base di Une Vie, quella di passare per i momenti meno clamorosi e cogliere lì ciò che conta, a far deragliare questo film che sembra terminare nel luogo in cui meno di tutti desiderava arrivare, nel fastidio epidermico per la sua protagonista nato dal non averne compatito i drammi.
La storia è quella di Jeanne, donna di famiglia ricca ma non ricchissima, educata in un convento e tornata dai suoi nell’800 francese. Troverà marito, avrà un figlio, lo manderà in collegio, questo partirà per Londra e poi Parigi lasciandola sola dopo la morte violenta del marito fedigrafo e quella naturale del padre. Una vita apparentemente non interessante ma nella realtà ottima per c...
Vorrebbe essere moderno nello svolgimento, Une Vie, vorrebbe trovare l'umanità nell'ordinario ma trova solo distanza che diventa in breve fastidio
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