Nel mondo di S. Craig Zahler, quello in cui alle persone rigorose, con un codice e fedeli a se stessi le cose non vanno mai bene, uno spacciatore viene beccato, finisce in carcere nonostante abbia difeso la polizia dai criminali con cui faceva l’affare e qualcuno minaccia di morte sua moglie e il figlio che ha in grembo. Perché non amputino gli arti al feto (uno specialista in aborti coreano sostiene di saperlo fare) deve farsi trasferire in un carcere di massima sicurezza e lì nel blocco 99, quello per psicotici e stupratori, tutto per uccidere un tale. Inizia così il suo viaggio nella violenza per farsi trasferire e andare a stare sempre peggio. Sempre peggio, fino all’inferno. E l’invenzione di cosa sia il blocco 99 è geniale.

Non è molto diverso dal viaggio del gruppo che in Bone Tomahawk andava a riprendere una moglie da un branco di indiani cannibali, veri e propri mostri combattuti da uno sceriffo integerrimo e un manipolo di coraggiosi. Qui è un uomo solo, una montagna umana, m...