Otomo è uscito di prigione e ora è al servizio di mr. Chang per la consueta carneficina.

Takeshi Kitano chiude la sua trilogia su Outrage con un film finale perfettamente in linea con la confusione dei primi due. Moltissimi dialoghi, molti personaggi e una voglia di affondare le mani nei principi e nell’etica della yakuza che rendono il film difficile da seguire per chi non sia appassionato del genere o conoscitore della materia. Infatti, nonostante gli Outrage siano i film che hanno riportato Kitano al successo, lo stesso appaiono molto spuntati se li si valuta con il metro dei suoi precedenti film criminali.

Certo c’è sempre il suo Beat Takeshi, scheggia impazzita che non risponde a nessuna regola, il tipico personaggio che Kitano ama interpretare. Fedele al capo, vecchia scuola per tanti versi, ma anche animato da un senso di anarchico nichilismo che lo spinge a fare quel che nessuno riesce a prevedere, che lo spinge a massacrare tutti senza alcuna (apparente) strategia, Otomo è la ...