Non ci sono dubbi sul fatto che Wild si presenti come “Into the wild per signore” (e il titolo in questo dà una mano), in realtà il film di Jean Marc Vallée, seppur tratto anch’esso da una storia vera e seppur centrato anch’esso su una persona che rimanendo all’interno del Nord America fugge dalla civiltà per arrivare in un luogo selvaggio, ha uno spirito sociale e umanista che lo differenzia nettamente dal film di Sean Penn. È evidente che ci troviamo nel medesimo genere, quello del contatto tra esseri umani e natura, i grandi spazi e la riscoperta di un immaginario naturalistico perduto, tuttavia Into the wild era un film che metteva in questione l’approccio naturalista, mai davvero dalla parte del protagonista, ammirato e spaventato dai luoghi che Alexander Supertramp attraversava, mentre Wild è animato da una patina più banalmente sognatrice.

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