È destino di Fred Schepisi quello di dirigere piccole chicche.

I suoi film non si valutano bene nell’immediato, ma nel tempo, invecchiano con una grazia rara e si costruiscono un pubblico negli anni. Resistono lasciando emergere un romanticismo gentile che è l’esatto opposto della violenza emotiva spesso cavalcata dal cinema. Sono suoi Roxanne, Un grido nel buio o Genio per amore e ora Words and pictures si inserisce subito nel novero delle sue opere più ispirate.
Come sempre il canovaccio è dei più semplici: un professore di letteratura disilluso dalla vita, privo di motivazioni e un po’ alcolista non se la passa bene ma la sua vita è rischiarata dall’arrivo nella scuola in cui lavora di una professoressa d’arte la cui vita è invece funestata dall’artride reumatoide. Uno è fervente sostenitore della supremazia della parola, l’altra di quella delle immagini e nonostante queste premesse tra il drammatico e il secchione il film è lo stesso molto ...