M. Night Shyamalan è forse uno dei più grandi talenti sprecati dell'industria cinematografica. Emerso alla grande con due film sorprendenti e animati da una passione per il cinema spielberghiano migliore, come Il sesto senso e Unbreakable, il regista di origini indiane si è poi perso per strada, finendo preda di una scrittura (la propria) che affossa i film dietro metafore insistite, risvolti pietosi, dialoghi inconsistenti e un continuo ripresentarsi di semplicismi in grado di fiaccare anche le idee grandiose di regia che continuano a puntellare, pure negli esempi peggiori, le sue produzioni. After Earth è il primo film da anni in cui questi danni sono limitati, in cui Shyamalan al netto di diverse concessioni alla sua scrittura infelice si concentra molto di più sull'azione che sul dialogo, ovvero su ciò che accade più che su ciò che si dice.

E' la storia di un padre e di un figlio, naufragati sul pianeta Te...