Il cinema americano ha una solida tradizione di critica di Hollywood in forma di commedia grottesca, Maps to the stars gira da quelle parti ma non è il caso. Esiste del resto anche un vero e proprio genere che è la commedia surreale in cui si ride di eventi al limite del senza senso, un po' come avviene in Maps to the stars ma non è comunque il suo caso. Infine l'arrivo sulle scene di David Lynch negli anni '80 ha causato l'ermegere di una scena particolare anche in America, in cui non è la logica degli eventi a tirare il film ma più le sensazioni delle singole inquadrature, Maps to the stars ricorre a simili espedienti, ma non è comunque assimilabile a quel filone.
Un po' tutto ma soprattutto niente, tagliato, recitato e fotografato come Cosmopolis, il nuovo film di David Cronenberg non ricerca la narrazione metaforica come in quel caso ma poco ci manca.
Maps to the stars è una storia corale che sembra guardare ad A...
Il nuovo film di Cronenberg si presenta subito molto in linea con Cosmopolis e la nuova fase della filmografia del regista, ma come il film precedente manca totalmente di mordente...
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