Possono creare forze demoniache dalle profondità della terra. Possono dar vita ai supereroi più potenti. E possono fare tutto ciò da un magazzino a Glendale, California. Sono la Spectral Motion, straordinari artisti del make-up, e con la loro scia di successi in alcune delle più grandi hit di Hollywood, il loro cammino è sicuramente in ascesa. Il presidente e co-fondatore Mike Elizalde ha trovato un po’ di tempo fra i preparativi delle riprese di X-Men 3 a Vancouver per parlare con il sito development-hell.com della sua compagnia, del suo lavoro e di quello che hanno in cantiere per il futuro.

Development-Hell: Giusto per ricapitolare ai nostri lettori, parliamo un po’ della storia della Spectral Motion; da dove siete partiti e come siete arrivati fin qui.

Mike Elizalde: Io e mia moglie Mary fondammo la compagnia nel 1994, mentre io stavo ancora lavorande con altre compagnie di make-up effects, inclusa quella di Rick Baker [6 volte premio oscar, ndt] e iniziammo vendendo alcune sculture originali che avevo realizzato tempo prima. Abbiamo avuto un buon successo con quelle. A un certo punto avevamo in mente anche di far evolvere la compagnia in un nostro studio completamente autonomo. Avevamo solo bisogno di prender posizione e aspettare che si presentasse l’occasione, ed è precisamente ciò che è successo. Quando lavoravo nella compagnia di Steve Johnson, ero il capo designer meccanico ed anche il capo degli addetti ai pupazzi in Blade II, e incontrai Guillermo del Toro in quell’occasione. Rimase abbastanza impressionato dal lavoro che avevo fatto per la compagnia di Steve da aver fiducia nelle mie abilità di cominciare un progetto per mio conto, così mi offrì di lavorare ad Hellboy. E così ho accettato immediatamente e abbiamo aperto uno studio indipendente. Abbiamo creato gli effetti per Hellboy, a parte il trucco di Ron Perlman che è opera dello studio di Matt Rose, Chad Waters e Rick Baker, e poi sulla base della fiducia nel lavoro fatto per Hellboy, abbiamo ricevuto tutti gli incarichi successivi, che includono Blade: Trinity e Fantastic Four.

DV-H: Il tuo profilo si è alzato di molto con Hellboy sotto Guillermo – cosa c’era in quel lavoro che ha aumentato così tanto la vostra importanza?

Mike Elizalde: Beh, penso che in parte la ragione del nostro successo in quel caso fosse il fatto che Guillermo stesso era così appassionato al progetto, e quella passione si è estesa a tutti i dipartimenti, a tutta la gente impegnata in quel film. L’energia che ci metteva ha davvero influenzato tutto il lavoro che stavamo facendo, ed egli era coinvolto direttamente con la nostra compagnia, veniva nel nostro studio almeno due volte a settimana, tutte le settimane…

DV-H: Sì, nel DVD di Hellboy si può vedere quando di frequente fosse lì da voi…

Mike Elizalde: Sì, è stato molto con noi. E posso dire che quell’atteggiamento quasi paterno che Guillermo ha aiuta molto, ci ha davvero stimolati… Sai, non hai sempre questo vantaggio in una produzione… Non hai quel tipo di coinvolgimento da parte del regista, e questo ha davvero influenzato non poco il successo che abbiamo avuto con quel film. E penso cha anche nel film il prodotto finale parli da sé. Si può dire che c’è stato messo amore.

DV-H: Con un progetto di quella stazza, con il crescere delle responsabilità , crescono anche la pressione e le aspettative. Pensi che la difficoltà abbia aiutato per spingere la vostra compagnia a raggiungere nuovi livelli in termini di qualità e capacità ?

Mike Elizalde: Sì, sicuramente: è una di quelle situazioni in cui sei completamente strappato via dalla tua zona di tranquillità . E sei costretto a cercare di raggiungere qualcosa che sembra inarrivabile, ma se si prova e si lavora duramente, può essere fatto. E anche stavolta attribuisco molto di questo alla guida di Guillermo e a come mi ha influenzato come capo della mia compagnia. Adoro quell’uomo! [ride]

DV-H: Ora, appena dopo Hellboy, c’è stato Blade: Trinity, com’è stata quell’esperienza?

Mike Elizalde: Blade: Trinity è stato un gran divertimento. Sai, dopo esser usciti da Hellboy con un lavoro enorme e cinque mesi e mezzo passati a Praga lontano da casa, girare a Vancouver per poche settimane e avere soltanto due personaggi di cui occuparsi, che erano personaggi principali, è stato quasi come una passeggiata nel parco! [ride] E David Goyer [regista di Blade: Trinity, ndt] è davvero un ragazzo molto amichevole ed estroverso. Ancora una volta, la raccomandazione di Guillermo ci ha aiutato immensamente in quella situazione, ha dato a David una gran fiducia in noi e ci ha davvero aiutato a progredire artisticamente, a dare a David i consigli su come pensavamo avrebbe dovuto essere il design, e David ci ha davvero ascoltati.

DV-H: a quali due personaggi avete lavorato per quel film?

Mike Elizalde: Drake, la versione bestiale di Drake, il personaggio di Dominic Purcell, in poche parole Dracula, trasformato per combattere con Blade nel momento culminante del film. Può cambiare aspetto per tornare alla sua forma umana e viceversa, attraverso protesi e una tuta. Mark Setrakian lavorava con noi al film così come per Hellboy… Mark è un designer meccanico straordinario ed è anche molto abile con i pupazzi, e ha costruito particolari per la tuta che venivano attivati in sequenza così che la tuta sembrava muoversi, come aculei sulle spalle che ondeggiavano, si muovevano e si irrigidivano, e aperture sul petto che respiravano in sequenza, non dissimili da ciò che ha fatto per le branchie di Abe Sapien in Hellboy… Poi l’altro pezzo che abbiamo creato è stato un lupo mannaro, un personaggio che era una sorta di rockabilly, un Brian Setter dei licantropi [ride], ed è stato un peccato che sia stato tagliato dal film, perché hanno deciso di cambiare il finale con uno alternativo. Si vede il finale con questa creatura sul DVD, ma penso che avrebbe avuto bisogno di essere meglio rifinito, e forse questa è una delle ragioni per cui hanno deciso di cambiare il finale. Inoltre penso che non abbia avuto buoni riscontri nei test-screen. Potete comunque dargli un’occhiata nel DVD.

DV-H: E’ spiacevole quando qualcosa del genere, in cui è stato messo tanto impegno, finisce per essere eliminato?

Mike Elizalde: Sì, è estremamente spiacevole. E’ una di quelle situazioni in cui metti tanto, e vuoi che il risultato sia eccellente. Come dire, “wow, che grande opportunità di creare un mostro del genere”; tutti vorrebbero farne uno così. E poi quando non viene inserito nel film è deludente, non posso negarlo. E’ una decisione che è stata fatta basandosi su ciò che il regista e la gente a cui è affidata l’uscita del film credono sia utile per il successo del film stesso.

DV-H: Per restare nella corrente dei supereroi, siete passati da Blade: Trinity a un’uscita molto recente, I Fantastici Quattro. Puoi parlarci un po’ di quel lavoro?

Mike Elizalde: I Fantastici Quattro ci è arrivato grazie a una raccomandazione di Jose Fernandez, che lavora con noi di frequente, ed è stato il costumista delle tute degli eroi dei primi due film di X-Men, così come dei Fantastici Quattro. Così ha portato il nostro nome a Ralph Winter, produttore esecutivo del film e Ralph ha deciso di chiamarci. Abbiamo parlato, ci siamo incontrati, sono andato nel suo ufficio e ho letto lo script e durante il nostro incontro Ralph ha introdotto l’idea che avremmo dovuto competere per il contratto con altre due compagnie.

Così siamo entrati nella competizione tirando fuori le armi, infiammati dalle nostre due esperienze precedenti, eravamo molto fiduciosi, avevamo la gente giusta al lavoro con noi e pensavamo “faremo del nostro meglio, e se succede, bene, se non succede, cercheremo qualcos’altro, vivremo nell’attesa di un altro combattimento” [ride]. Quindi una delle compagnie, la ADI, si ritirò dalla cosiddetta “competizione” per il design de La Cosa, rimasero la compagnia di Steve Johnson e la nostra compagnia, situazione interessante dal momento che avevo lavorato per la compagnia di Steve diversi anni e adesso ero in competizione con lui. Era davvero strano, una situazione a dir poco delicata. Ma penso che alla fine, tutti si sono convinti. Steve e io abbiamo parlato dopo che fu presa la decisione di dare il contratto alla nostra compagnia, Steve mi ha chiamato per congratularsi con me, e penso che questa sia stata una cosa davvero molto bella da parte sua. Abbiamo avuto occasione di parlare dopo che è successo. Ma è così che è andata, sono venuti al nostro studio un pomeriggio e poi allo studio di Steve, e il giovedì successivo ci hanno chiamato per dirci che avevamo il lavoro.

DV-H: Che cosa nel vostro approccio al design de La Cosa pensi che vi sia valso il lavoro alla fine?

Mike Elizalde: Penso che alla fine sia dipeso dal fatto che abbiano capito come il nostro design manteneva l’umanità della persona che c’è sotto, e ciononostante dava l’impressione che fosse fatto di roccia all’esterno. E penso abbiano capito che c’era un buon equilibrio; non abbiamo utilizzato esageratamente la roccia così da perdere la persona al di sotto, ma abbiamo mantenuto molte della caratteristiche dell’attore a cui abbiamo applicato il trucco, che era uno dei ragazzi che lavoravano con noi, Pete Farrell. E Pete da parte sua ha davvero fatto un’ottimo lavoro. Era molto allegro al riguardo ed era cupo quando c’era bisogno che lo fosse, e penso che questo abbia avuto davvero successo, è risultato essere un individuo credibile, e non solo un modello.

DV-H: Sì, assolutamente. Sono rimasto davvero impressionato da come le espressioni facciali e la performance di Michael Chiklis trasparivano dal trucco de La Cosa nel film…

Mike Elizalde: Grazie, sì, eravamo davvero soddisfatti dal risultato. Avevo un’idea durante il film, c’è un punto in cui Ben diventa di nuovo Ben, e poi ritorna ancora una volta come La Cosa, e noi suggerimmo ai produttori e al regista Tim Story che al suo ritorno ci sarebbe piaciuto rendere il suo design un po’ più deciso e tutti apprezzarono l’idea. Sfortunatamente, all’ultimo decisero di non cambiarlo. Penso che ritenessero di avere un ottimo design, e non volevano guastarlo. Così non fummo in grado, secondo me, di dare un po’ di più di ciò che i fan avrebbero desiderato vedere. Era davvero un’ottima occasione. Ma hanno deciso di non farlo, e abbiamo semplicemente detto “ok, se è così che volete farlo, va bene” [ride]. Ma alla fine penso che il design abbia avuto davvero successo, e ne sono soddisfatto.

DV-H: Ci sono alcuni disegni sul vostro sito di come il Dottor Destino avrebbe dovuto apparire sotto l’armatura, soprattutto la sua faccia metallica, che non viene mai svelata nel film. E’ qualcosa che è stato tagliato o si tratta solo di esperimenti di design?

Mike Elizalde: No, stavamo soltanto sperimentando con il design e Tim voleva vedere una vasta gamma di possibilità . Così gli davamo tutte le illustrazioni che avevamo: stava diventando metallico, ma non solo in superficie, come se provenisse da sotto la pelle. Come un virus, che inizia ad assimilare tutto l’organismo, ma è una sorta di metallo malleabile. Abbiamo quindi provato a fare un costume che mettesse in evidenza la muscolatura e le ossa, ma alla fine credo che lo abbiano ritenuto troppo stilizzato, così quello per cui Tim ha optato è stata la proposta che poi abbiamo realizzato: quando vedi le aperture all’altezza del viso, puoi scorgere al di sotto una specie di struttura metallica. E penso sia stata una buona decisione per non svelare ciò che succede quando si trasforma completamente, penso sia meglio accennare soltanto a questo.

 

DV-H: Ora, ovviamente c’è una grande eccitazione attorno al tuo attuale lavoro, probabilmente il vostro compito di più altro profilo fino ad oggi, X-Men 3. Le riprese sono iniziate pochi giorni fa, come procede il lavoro nelle vostre mani?

Mike Elizalde: Sta procedendo a una velocità impressionante… Abbiamo già il nostro team in postazione a Vancouver. Bart Mixon sta guidando il dipartimento per le applicazioni del trucco anche stavolta, come ha fatto per I Fantastici Quattro. Jayne Dancose, che è un’artista canadese, è di nuovo insieme a noi per applicare il make-up. E molte delle persone con cui abbiamo lavorato in Canada stanno tornando per questo lavoro. Io andrò la domenica, e inizierò a lavorare sul nostro materiale lunedì e poi per tutto il resto del programma.

DV-H: Dev’essere eccitante!

Mike Elizalde: Lo è! E’ un’esperienza diversa dal lavorare con Tim Story. Brett Ratner è un tipo davvero appassionato e attivo, è molto esigente, cosa che ancora una volta ci porta indietro alla situazione in cui dobbiamo puntare un po’ più in là [ride] “ok, devi uscire di nuovo dalla tua zona di tranquillità e realizzare qualcosa di davvero, davvero straordinario.” E’ davvero stimolante trovarsi in quella posizione. Penso sia il modo giusto per realizzare davvero qualcosa che alla fine sia un emblema per la compagnia, che verrà ricordato, come lo è stato Abi Sapien [l’anfibio aiutante di Hellboy, ndt], è stato un momento culminante per noi quando abbiamo realizzato il suo design. E ora lo stiamo superando, con il design di Bestia, e gli altri personaggi di cui ci stiamo occupando, è un’opportunità d’oro per realizzare qualcosa di davvero speciale.

DV-H: E’ praticamente confermato a questo punto che i maggiori nuovi personaggi saranno Angel, Bestia e Juggernaut – state lavorando su tutti questi personaggi?

Mike Elizalde: Sì, ci stiamo lavorando.

DV-H: Personalmente, non vedo l’ora di vedere Bestia, perché ho aspettato che apparisse fin dal primo film…

Mike Elizalde: Sì, anche noi siamo molto eccitati all’idea di vederlo.

DV-H: Quanto tempo spendete guardando i fumetti per avere l’ispirazione visiva su come adattare i personaggi, piuttosto che puntare sull’innovazione? Per esempio, Bestia ha attraversato numerose incarnazioni nei fumetti, e la tuta di Juggernaut, soprattutto l’elmetto, sembra praticamente impossibile da trasformare in realtà …

Mike Elizalde: Passiamo molto tempo a consultare il materiale originale, e ci hanno portato tutto il materiale dalla Marvel, Avi Arad e Kevin Feige ci hanno sempre procurato i volumi di riferimento. E’ una cosa che abbiamo preso molto seriamente. Li abbiamo guardati molto attentamente, e poi li abbiamo adattati al mondo pratico. E ovviamente il regista ci ha dato le sue indicazioni, e abbiamo prodotto il design che si vede nel film. Procedimento standard direi.

DV-H: A che punto è il design dei personaggi? Sono tutti finiti o saranno necessari altri ritocchi prima che questi personaggi finiscano di fronte alle cineprese?

Mike Elizalde: Mi sento abbastanza sicuro di dire che l’85% è completato.

DV-H: E’ stato in qualche modo problematico il programma piuttosto affrettato della pre-produzione?

Mike Elizalde: Penso che ancora una volta si tratti della zona di tranquillità . Ricordo che quando lavoravo allo studio di Rick Baker eravamo soliti aver un anno per prepararci, ed era piuttosto comodo di quel passo. Lavoravamo duro, non fraintendetemi, ma avevamo la possibilità di sperimentare, di fare prototipi, e raggiungere risultati fruttuosi basandoci sui prototipi che venivano realizzati lungo la strada. E questa è una situazione diversa ovviamente, in cui siamo chiamati a realizzare una moltitudine di progetti in un tempo molto breve. Ma, sai, era così per Hellboy. Non avevamo molto tempo per fare quello che poi finivamo, ma eravamo lo stesso chiamati a bruciare due volte più luminosi. Io la prendo con un sorriso, perché è una situazione difficile sotto ogni punto di vista ma la considero come una sfida, veramente.

E’ una sfida per il nostro team, una sfida per noi per brillare davvero. E’ un’opportunità per noi per emergere come una credibile, vitale compagnia che può realizzare grandi cose in tempi brevi, e lo stesso mantenere il livello di qualità che vogliamo mantenere con la nostra compagnia. E’ un punto che ci da credito per mostrare alla gente che non siamo solo in grado di mantenere il nostro livello di qualità , ma lo possiamo anche fare con una rigida tabella di marcia. Ma questo personalmente mi fa salire diversi dubbi… mi rende un po’ preoccupato il fatto che possiamo farlo in un tempo simile, in quanto tempo vorranno che ce la facciamo la prossima volta, saremo forse spinti al punto di fallire? E questo è qualcosa che io penso diventi una chiamata a giudizio, nel giorno in cui ti chiedono di fare qualcosa. E penso sia il mio lavoro saper dire “è impossibile” [ride], oppure, “sì, possiamo farlo, sarà dura, e dovremo studiare gli storyboard molto attentamente per esser sicuri di fare esattamente quanto è richiesto e non di più”, bisogna valutare. A volte devi stare in disparte e valutare bene. E fortunatamente ho due coordinatori molto molto capaci che lavorano per la compagnia, Fernando Favila, che si sta occupando della logistica di X-Men 3, e Brian Walsh, che è con noi fin dall’inizio, e faccio molto affidamento su di loro per sistemare la situazione con me, e trovare risposte concrete a ciò che è possibile oppure no.

DV-H: In molti dei vostri progetti recenti (Hellboy, Blade: Trinity, ecc..) le vostre protesi sono state intensificate o sistemate in seguito con la computer grafica, che, come ho sempre pensato, permette di ottenere alcuni dei migliori effetti ultimamente. Sono state fatte queste considerazioni per la realizzazione di qualche personaggio in X-Men 3?

Mike Elizalde: Se c’è una situazione in cui il trucco non basta da solo e non riesce a far ciò che serve, accetto volentieri la fusione con le tecnologie, lo trovo un ottimo modo di sfruttare al meglio le risorse disponibili. Non credo di volerci pensare per X-Men al momento, ma ne sono un grande difensore, abbiamo sviluppato un nostro dipartimento digitale così che possiamo occuparci dei nostri personaggi, di qualsiasi aspetto digitale che li riguarda.

DV-H: Cosa puoi dirci a proposito degli ostacoli che avete dovuto superare per la trasposizione di questi personaggi? Per esempio, si dice che Vinnie Jones avrà una tuta muscolosa abbastanza massiccia per aiutarlo a raggiungere la stazza adeguata come Juggernaut, mentre la fisiologia di Bestia esige che egli sia ugualmente massiccio e scimmiesco, e al tempo stesso molto agile; sono difficili da risolvere questi problemi?

Mike Elizalde: Sì, la tuta de La Cosa è grossa, e ho fatto apparire Michael ancora più grosso di quello che è, ma è comunque in grado di andare in giro, saltare e combattere e tutto il resto che deve poter fare. E’ una cosa che attribuisco alla mia squadra. Voglio dire che ho una squadra di persone che hanno avuto a che fare con situazioni del genere più e più volte, cosicché sono in grado di risolvere in modo sorprendente questo genere di richieste, basate sui movimenti di cui parlavi; sì, qui ragazzi sono grossi, ma devono essere in grado di muoversi. Se non riescono a muoversi, perché fare una tuta? Così bisogna disegnarla in modo che abbiano la maggior mobilità possibile. Sappiamo che questi sono film d’azione, quindi questi ragazzi devono essere in grado di realizzare una vasta scala di scene d’azione, quindi fa tutto parte della nostra formula.

DV-H: Hai qualche idea di quando la Marvel e la Fox ci mostreranno quello che voi avete realizzato per questo progetto?

Mike Elizalde: [ride] No, non ne ho idea! Questa domanda dovremmo farla a Ralph Winter.

DV-H: Beh, tenevo le dita incrociate quando sono entrato al Comic-Con i San Diego il mese scorso, sperando di essere accolto da un enorme manifesto di Kelsey Grammer come Beastia, ma non ho avuto questa fortuna!

Mike Elizalde: Già , non stavolta! [ride]

DV-H: Guardando avanti, ti è giunta già qualche voce da Guillermo a proposito di Hellboy II? Da quanto ne so, sia Guillermo che il cast non vedono l’ora di partire…

Mike Elizalde: Sì, io e Guillermo siamo rimasti in stretto contatto dall’ultima volta che abbiamo lavorato insieme, e ogni tanto mi avverte del fatto che questi progetti sono all’orizzonte, quindi senza essere specifico su date o cose del genere, quindi siamo coinvolti con lui. Al momento sta girando Pan’s Labyrinth in Spagna, ed è piuttosto occupato con quello, quindi penso che al momento la sua attenzione sia rivolta a quello, ma penso che quando sarà soddisfatto con l’editing e la colonna sonora e tutte le altre cose, penso che sarà pronto a saltare in sella, e noi saremo lì per lui.

DV-H: Avete mai parlato di contribuire al lavoro per Pan’s Labyrinth, o il fatto che le riprese fossero in Spagna era troppo complicato?

Mike Elizalde: Beh sai, se ne era parlato tempo fa, avevamo discusso se alleggerire il carico a David Marti e alla sua compagnia, la DDT, occupandoci di parte del lavoro, ma David è stato in grado di procurarsi tutto lo staff di cui Guillermo aveva bisogno direttamente sul posto. Ci sarebbero stati problemi logistici, trovandosi dall’altra parte dell’oceano. Sarebbe stato a dir poco difficile, perché Guillermo è coinvolto in modo così profondo nel processo di design, è difficile mandare e-mail avanti e indietro o parlarne al telefono. E’ sempre meglio di persona con Guillermo, perché è in grado di darti le sue reazioni e indicazioni, e sarebbe capace di prendere strumento e iniziare a scolpire dicendo “questo è ciò che voglio!” [ride] Quindi senza questo, senza la presenza materiale, sarebbe stato difficile. Ma la DDT è assolutamente in grado di manovrare il personale di cui Guillermo a bisogno per quel film, sono ragazzi fantastici, e gli auguro il meglio. Sono sicuro che stanno lavorando alla grande là .

DV-H: Avete altri progetti in serbo, o al momento siete concentrati soltanto su X-Men 3?

Mike Elizalde: Siamo fortemente concentrati su X-Men 3, ma stiamo anche lavorando al nuovo film di M. Night Shyamalan, Lady in the Water, che sarà girato a Philadelphia. E per quanto strano possa sembrare, pare che i due progetti saranno concorrenti l’uno dell’altro. La data del primo test per il make-up era un giorno in cui avevamo anche da fare a Philadelphia, sembra quasi che Sam Marcer, che produce Lady in the Water, e Ralph Winter, che produce X-Men 3, siano stati al telefono per cercare di confondermi [ride], perché è davvero troppo strano… i calendari coincidono quasi esattamente. Quindi ci stiamo occupando di quello, abbiamo appena finito un film chiamato Altered, precedentemente Probed. Sono gli stessi signori che hanno realizzato Il mistero della strega di Blair, Ed Sanchez, e Gregg Hale, il produttore. Abbiamo fatto alcuni alieni per quel film, alcuni… effetti sanguinolenti. E’ stato un progetto molto divertente, perché quei ragazzi sono esplosivi, molto amichevoli ed estroversi, e davvero decisi a fare un film molto divertente. E a parte quello, abbiamo qualche progetto in cantiere a cui siamo davvero vicini, ma non voglio dire niente finché non ne saremo sicuri.

Ottimo! Questo per noi è tutto, ancora grazie mille per il tempo che ci hai concesso, e buona fortuna per il successo del vostro studio – non vediamo l’ora di vedere cosa avete in serbo per X-Men 3!

Mike Elizalde: Grazie! Non penso proprio che resterete delusi.