Fonte: Variety

Ogni tanto, certi giornalisti (anche importanti o che comunque lavorano per testate prestigiose) non si rendono conto del valore di un’informazione che ottengono e la ‘annegano’ in un mare di roba inutile, senza approfondirla come meriterebbe.
E’ decisamente questo il caso del recente articolo di Variety (potete leggerlo soltanto se siete abbonati) che affronta il risanamento e gli ambiziosi progetti della MGM. Infatti, ecco cosa ci viene detto dei blockbuster che questa casa di produzione è interessata a realizzare nel prossimo futuro:

“Lo studio è pronto a rivelare alcuni importanti progetti come Terminator 4; uno o due episodi de Lo Hobbit, che Sloan (il responsabile della MGM, NdR) spera di veder diretto/i da Peter Jackson e un sequel di The Thomas Crown Affair con Pierce Brosnan”.

Praticamente, l’articolo non contiene altre rivelazioni sul progetto, se non il fatto che verrà prodotto assieme alla New Line, che condivide con la MGM i diritti (grazie, lo sapevamo) e che su di esso (come su altri titoli) lo studio vorrebbe lasciare molta autonomia al regista.
Insomma, come valutare questi frammenti (roba da crittografi) su Lo Hobbit? Come era ovvio, il progetto prima o poi andrà in porto, ma da quello che si evince dall’articolo dovrebbe essere ‘prima’ che ‘poi’. Su Peter Jackson, è naturale che, prima di ufficializzare il suo ritorno, bisognerà trattare un contratto adeguato, ma a meno di pretese assurde del regista premio Oscar, non si capisce perché la MGM (e la New Line) dovrebbero fare a meno di lui.

Ecco quindi che la vera sorpresa sarebbe l’idea di trarre dal romanzo non uno, ma ben due film. Considerando che l’opera di Tolkien è di poco superiore alle trecento pagine, l’eventualità di realizzare due lungometraggi non sarebbe certo dettata da motivazioni artistiche, ma esclusivamente commerciali. E bisogna vedere se Jackson sarà d’accordo a dedicarsi ancora per un periodo lungo a parlare di stregoni, nani e hobbit. D’altra parte, due pellicole potrebbero essere un ottimo sistema per trattare molto del materiale tolkeniano presente nelle Appendici del Signore degli Anelli e appronfondire l’immensa storia della Terra di Mezzo. Ma forse stiamo fantasticando troppo…