Fonte: Carpetbagger

 Intanto, un grosso ringraziamento dal sito Carpetbagger , decisamente aggiornato in tempi rapidissimi e dal quale abbiamo attinto per le categorie tecniche.

Iniziamo dalle sorprese positive. Bello vedere Tommy Lee Jones nominato come protagonista de Nella valle di Elah, un film di cui tutti sembravano essersi colpevolmente scordati. Così come rischiava di essere dimenticato L'assassinio di Jesse James per mano del cordardo Robert Ford, che invece conquista due candidature importanti (e meritatissime). Fa anche piacere notare come Ratatouille dimostri ancora una volta (Pixar rules!) che il cinema d'animazione non va relegato soltanto nella sua apposita categoria, grazie a candidature importanti come quelle per la sceneggiatura e la colonna sonora (5 totali). A me, personalmente, rende felice che una delle maggiori delusioni dell'anno (I Simpson) sia stata scartata nell'elenco delle tre pellicole d'animazione più importanti. Per la cronaca, non mi straccerò le vesti per la mancanza de La sconosciuta di Tornatore, ma vedrete che i mass media italiani parleranno quasi solo di quello (anche perché i film nominati in Italia non li ha visti nessuno, anche quelli usciti!).

Per quanto riguarda gli aspetti negativi, si possono riassumere praticamente in 3 parole: Into the Wild. D'accordo, era andato male al botteghino, ma alcuni segni di attenzione, soprattutto da parte dell'associzione degli attori e dei registi, mi avevano fatto ben sperare. E invece, si deve accontentare di Hal Holbrook (immenso, speriamo che vinca) come miglior attore non protagonista e del montaggio. Possibile che l'Academy preferisca Juno (film e regista) a quello che ritengo il miglior titolo dell'anno, una vera pellicola indipendente e non certo ruffianella? E che Viggo Mortensen venga giudicato più convincente di Emile Hirsh? Che la sceneggiatura venga trascurata così? O che le canzoni di Come d'incanto (ben tre, ma rischia di essere controproducente) siano tutte superiori a quelle di Eddie Vedder? Peccato. Su Cate Blanchett, sacrosanta la candidatura per I'm Not There (che si può tranquillamente considerare la performance dell'anno), un po' strana quella per Elizabeth: The Golden Age, film massacrato all'unanimità.
Ma per il resto, considerando gli importanti (e spesso notevoli) film che sono in testa alle nomination, non mi sembra il caso di lamentarsi troppo. Scelte notevoli e quasi sempre lodevoli.

E ora, cosa dobbiamo attenderci? Ritengo che alcune categorie siano quasi scontate, come miglior attore protagonista (Day-Lewis dovrebbe proprio vincere), le sceneggiature (Juno e No Country for Old Men), il documentario (Sicko, of course) e il film d'animazione (Ratatouille senza problemi). In altre, se ne può discutere. Tra i non protagonisti, Javier Bardem è il favorito su Hal Holbrook, ma l'esperienza di quest'ultimo potrebbe pesare. Cate Blanchett lo è diventata grazie alle due candidature e la performance eccezionale in I'm Not There lo meriterebbe, ma non sottovalutate Amy Ryan. Julie Christie è la favorita come protagonista, ma la Cotillard potrebbe fare la sorpresa, un po' come capitò alla sua connazionale Binoche quando tolse un Oscar che sembrava scontato a Lauren Bacall.

Infine, film e regia. A mio avviso, Espiazione avrebbe potuto fare lo sgambetto ai due titoli indipendenti Il petroliere e No Country for Old Men, che rischiano di dividersi gli stessi votanti. Ma la mancanza di candidature alla regia è un grosso handicap, per cui considero ancora favoriti i Coen (in entrambe le categorie), a meno che l'espansione in un numero maggiore di sale de Il petroliere non ottenga grandi risultati. Vi terremo informati. Intanto, potete dirci la vostra opinione su questo apposito Discutiamone sul Forum Cinema