Fonte: Varie



Per un motivo o l'altro, con Quentin Tarantino le cose non sembrano mai poter andare lisce. Dallo scorso Festival di Cannes, si parla molto di Inglorious Bastards, la pellicola bellica che il regista dovrebbe girare da almeno un decennio e che viene costantemente rinviata. In quell'occasione, Tarantino ha rivelato di essere pronto ad iniziare le riprese il prossimo settembre.

L'Hollywood Reporter, la rivista rivale di Variety, rivela che la Weinstein Company cofinanzierà il film, lo distribuirà negli Stati Uniti e si occuperà della supervisione della produzione e del marketing mondiale. L'idea sarebbe di iniziare a girare ad ottobre in Europa e di effettuare riprese molto rapide per poter essere presenti a Cannes a maggio, quindi i Weinstein vogliono trovare una major che divida il rischio finanziario con loro in cambio dei diritti extrastatunitensi. L'unico nome del cast che è stato fatto finora (ma siamo ancora in fase di discussioni, nulla di certo) è Brad Pitt.

Ora, la sempre informata Nikki Finke ha pubblicato due articoli a riguardo, che presentano qualche differenza con l'Hollywood Reporter (anche se c'è la conferma delle trattative con Pitt). Lo storico produttore di Tarantino, Harvey Weinstein, che ha sempre sostenuto (esagerando) che il successo di Pulp Fiction "abbia creato la Miramax", ritornerà a lavorare con lui (così come l'altro socio di una vita, Lawrence Bender), ma senza finanziare la pellicola attraverso la sua Weinstein Company. La notizia (che magari è inesatta e frutto di un fraintendimento, considerando la serietà dell'Hollywood Reporter) è interessante per diverse ragioni. Intanto, significa che il film deve ancora trovare qualcuno che sborsi i soldi per la sua realizzazione (o completamente, come sostiene la Finke, o in parte, come vorrebbe l'Hollywood Reporter). La Finke rivela che, dalle sue fonti, il progetto sia stato offerto alla Sony, alla Universal, alla Warner Bros e alla Paramount. Peraltro, questo fa capire perché la data iniziale di cui si è parlato (settembre) ora sia stata spostata ad ottobre, dovendo ancora trovare un finanziatore e completare tutta la delicata fase di preproduzione.

Ma questa informazione pone anche dei dubbi sul rapporto tra Weinstein e Tarantino. La Finke parla dei problemi di liquidità della società di Weinstein (questione comunque non indifferente, perché la compagnia non sta andando benissimo), ma ci si chiede se gli strascichi del disastro Grindhouse non siano in parte collegati. Va ricordato infatti che Quentin Tarantino, nonostante l'aumento del budget e i ritardi del film pazientemente supportati da Weinstein, criticò aspramente il suo mentore dopo i magri risultati ottenuti, accusando la società di non aver sostenuto adeguatamente la pellicola. Ora i rapporti tra i due sembrano tornati alla normalità (sono stati visti ieri a pranzo), ma forse qualcosa nel rapporto strettissimo che avevano si è incrinato. Inoltre, è naturale chiedersi se le voci di una pellicola doppia (in stile Kill Bill) siano ancora attuali, considerando che negli articoli citati non se ne fa minimamente menzione.

Comunque, sarà veramente interessante vedere quale major si prenderà il rischio di lavorare con Tarantino, dopo che il regista ha ritardato pesantemente la consegna dei suoi ultimi due lavori (Kill Bill e Death Proof, l'episodio di Grindhouse) con conseguente aumento di budget. D'altra parte, va detto che, se Tarantino riuscisse veramente a terminare una pellicola bellica complessa come questa in tempo per il Festival di Cannes, significherebbe una svolta importante (e salutare) rispetto agli ultimi anni della sua carriera. Speriamo bene…

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