Fonte: Varie

Si sente spesso dire che la pirateria è una forma di promozione e che le tante copie non autorizzate che girano di un'opera artistica comunque sono utili alla sua popolarità. Normalmente, è una frase che su un forum potrebbe scrive un appassionato, che sia in buona o mala fede. In questo caso però, anche se uscita su un forum, un'affermazione del genere fa scalpore, perché proviene da Brad Wardell, CEO della società di videogiochi Stardock, che ha recentemente ottenuto un grande successo con il suo prodotto Demigod.

Si trattava di un videogioco con protezioni impenetrabili e impossibile da copiare? Tutt'altro, visto che tante copie del gioco sono online illegalmente, come denuncia lo stesso dirigente. Eppure, Demigod è stato un successo, ma questo non ha minimamente cambiato l'opinione di Wardell a proposito della questione. A questo punto, la cosa più utile da fare è citare le sue stesse parole:

La realtà che molte società produttrici di videogiochi ignorano è che ci sono persone che comprano i giochi e persone che non lo fanno. L'obiettivo di un'azienda è di aumentare le proprie vendite. Il mio lavoro, come CEO della Stardock, non è combattere la pirateria nel mondo, non importa quanto questo fenomeno mi possa irritare. Il mio lavoro è aumentare le vendite del mio prodotto e lo faccio concentrandomi sulle persone che mi pagano lo stipendio: i nostri clienti.

La ragione per cui non inseriamo delle protezioni contro le copie nei nostri giochi non è da ricercare nel fatto che siamo dei bravi ragazzi. Noi lo facciamo perché le persone che comprano veramente i videogiochi non vogliono questo tipo di casini. Sono i nostri clienti a dettare le regole, non i pirati. I pirati non contano.

Quando gli sforzi vengono incanalati verso i consumatori piuttosto che nel combattere i pirati, si finisce per vendere di più. A me sembra semplicemente buon senso, ma d'altronde sono soltanto un ingegnere.

Ci sono due cose (tra le tante) che vorrei evidenziare in questo discorso. Il primo è l'aspetto della libertà di copiare quante volte si vuole un prodotto comprato (dvd, cd musicale, videogioco che sia) senza nessun problema. Visto che i tanti blocchi messi dalle major non hanno assolutamente fermato la pirateria dei loro prodotti, ma sicuramente fatto arrabbiare i consumatori (che si chiedevano perché dovevano pagare per una cosa che crea problemi), sarebbe il caso di riflettere se è una mossa saggia. A questo proposito, anche se le ragioni sono un po' diverse, il recente annuncio che la Disney ha seguito (anche se in maniera più 'aperta') la Fox nell'eliminare molti contenuti speciali dai dvd a noleggio non è certo una buona notizia, oltre che strana, viste le lamentele ricevute dalla Fox.

Ma è il discorso generale, magari un po' ruffiano ma sicuramente intelligente, che dovrebbe essere scolpito nelle menti dei dirigenti: sono i clienti quelli che pagano il vostro stipendio. Ergo, se l'idea è di spendere milioni di euro in pubblicità inutili (magari perché affidati a testimonial di 'prestigio') o addirittura in promozioni riservate ai vip, mentre le uniche spese rivolte ai consumatori sono quelle legali per far loro causa, c'è qualche problema nel modello di business imperante…

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