Sapevamo che questo giorno sarebbe arrivato: YouTube noleggia film di circuito.

In realtà sapevamo che sarebbe arrivato perchè è da molto che il grande aggregatore di video ha annunciato lo spostamento su questo versante. Prima alcuni episodi di alcune vecchie serie televisive, poi qualche film di qualche casa indipendente e finalmente adesso l'annuncio di un catalogo degno di questo nome.

Più di 3000 film provenienti dalle principali case di produzione e distribuzione che, ci fanno sapere, comprendono titoli come Il Discorso del Re, Green Hornet, Cattivissimo Me e Inception.

Dico “ci fanno sapere” perchè il servizio al momento è attivo solo per i residenti negli Stati Uniti (ma la presenza di Inception nei titoli citati ad esempio ci fa capire che anche la renitente Warner stavolta è della partita), se si prova ad accedere dall’Italia all’indirizzo youtube.com/movies si arriva su una pagina con qualche film disponibile gratuitamente (tra quali al terzo posto dei più graditi trionfa Bad Taste!).

Quello che succede dunque è che YouTube, al pari di moltissime altre società attive sul territorio statunitense, comincia ad utilizzare la rete come canale di distribuzione. Nulla di nuovo. O quasi.

Se infatti nel 2009, quando per la prima volta Google ha annunciato il movimento nella direzione del cinema, si è molto parlato del passaggio da video user generated a video professionali, oggi il discorso è tutt’altro. Oggi c’è la Google TV.

In questi quasi due anni la grande G di Mountain View si è mossa e bene, ha stretto accordi con società produttrici di apparecchi televisivi, ha sviluppato un sistema operativo tutto suo (Android) e ora quindi è in grado di fare funzionare gli oggetti che vuole nella maniera che vuole. E questa maniera sembra essere in perfetta armonia con il noleggio di film.

In questi giorni si è infatti svolto Google I/O (dove I/O è una tipica sigla informatica per input output), il suo equivalente degli epici keynote di Steve Jobs: una conferenza annuale di presentazione nuovi servizi o prodotti. Tra le molte cose annunciate c’erano anche le future versioni oblique di Android (dette Honeycomb), cioè versioni buone per tutte le piattaforme (computer, telefoni e televisori). Un sistema operativo unico da mettere su diversi strumenti in modo che si parlino e in modo che possano utilizzare i medesimi servizi. Quali servizi? Google Music (anch’esso appena annunciato) ma soprattutto i film di YouTube, visibili su cellulare, tablet e ovviamente televisore.

E per chi non vuole comprare una Google TV è stato annunciato anche un box Google TV, una macchinetta stile Apple TV da attaccare alla tv per usufruire dei contenuti. Un sospiro di sollievo per i produttori di contenuti UGC, un’altra palata di terra sulla tomba dei videonoleggi.

L’industria italiana che ne pensa? “Gli attuali supporti non cederanno presto il campo alla rete” ha dichiarato Giampaolo Letta (responsabile di Medusa, dunque sia il cinema che l’home video) in una conferenza tenutasi il 10 maggio sul tema internet e sale cinematografiche. Con lui ha concordato anche il responsabile Universal Richard Borg, che ha precisato: “L’industria cinematografica statunitense ha deciso di non utilizzare Internet per promuovere i film, data l'incontrollabilità della rete”.

Sembra difficile ipotizzare un tempo di latenza troppo lungo perchè i cambiamenti che stanno avvenendo oltreoceano arrivino anche da noi. La sezione video dell’iTunes Store ci ha impiegato circa 4 anni ad aprire una divisione italiana che ora opera a regime. Vedremo se YouTube saprà fare di meglio…