E' di poche settimane fa la notizia dell'ingresso definitivo di Hugo Weaving nel cast di Cloud Atlas,  l'ambizioso e complesso progetto curato dai fratelli Wachowski e da Tom Tykwer che adatterà l'omonimo romanzo di David Mitchell.

Il soggetto alla base è davvero complicato e non facile da spiegare; sullo schermo vedremo intrecciarsi i fili di sei diverse storie ambientate in altrettanti periodi temporali e località lontanissimi tra di loro, da un'isola nel Pacifico alla metà dell'800, fino al risveglio dell'umanità all'indomani dell'apocalisse.
Allo stesso cast coinvolto verrà richiesto uno sforzo notevole durante le riprese, dovendo infatti i protagonisti interpretare contemporaneamente più ruoli nel corso della narrazione. Ed è proprio il caso di Hugo Weaving che tramite una dichiarazione ha rivelato cosa dovremo aspettarci riguardo alla sua performance nel film:

E' un progetto davvero eccitante dato che tutti gli attori dovranno interpretare più di un ruolo. In questo momento io ho sei personaggi nello stesso film e si tratta di sei diverse persone in altrettante diverse storie.

Nel cast finora messo insieme dalla produzione vedremo inoltre Tom Hanks, da tempo legato al progetto, Halle Berry e Ben Wishaw, già collaboratore di Tykwer in Profumo – Storia di un assassino, Susan Sarandon che ha lavorato con i Wachowski in Speed Racer e Jim Broadbent. Segnaliamo inoltre le trattative che vedono impegnati al momento Natalie Portman, James McAvoy e Ian McKellen, coinvolti tuttavia in vari impegni professionali che potrebbero costringerli ad abbandonare il progetto.

Ancora non esiste una data d'uscita per questa fantastica storia plurimillenaria che vedrà l'inizio delle riprese il prossimo settembre, su produzione di Grant Hill e Stefan Arndt della Five Drops, e la produzione esecutiva di Philip Lee. Con un budget di 100 milioni di dollari, il film verrà distribuito negli Stati Uniti dalla Warner Bros., mentre nel nostro paese se ne occuperà la Eagle Pictures, in seguito alle acquisizioni avvenute nel corso dell'ultimo Festival di Cannes.

Ecco la trama del libro, come riportata sulla quarta di copertina dell'edizione italiana pubblicata da Sperling & Kupfer/Frassinelli con il titolo L'atlante delle nuvole:
 

Il diario di un notaio americano di metà Ottocento, giunto sull'isola di Chatham, nel Pacifico, per assistere ai devastanti effetti del colonialismo. L'epistolario di un giovane musicista nel Belgio tra le due guerre mondiali che, talentuoso ma senza un soldo, mette in atto un diabolico piano per intrufolarsi nella magione di un celebre compositore e carpire non solo le sue intuizioni musicali ma anche le grazie della moglie e della figlia. L'odissea di un'intrepida giornalista che si trova in mano la scottante denuncia di uno scienziato contrario a un catastrofico progetto nucleare e quindi ucciso su commissione dalla propria azienda. Le vicissitudini rocambolesche di un editore inglese in fuga dai creditori nella Londra anni Ottanta. Il testamento di un clone schiavizzato in una sorta di McDonald's della Corea futuristica. L'alba del nuovo mondo all'indomani dell'apocalisse… Sei diverse storie, collocate in tempi e spazi diversi, che allacciano tra loro una stupefacente rete di rimandi, echi, collegamenti. Ciascuna narrazione s'interrompe, a effetto, per poi ricominciare e ricongiungersi in un'architettura narrativa sontuosa. Attingendo a linguaggi e a generi letterari differenti, Mitchell sorprende ancora una volta il lettore, spingendolo a riflettere, in un ardito gioco, sul fluire incessante, mutevole e ciclico della vita, impossibile da fissare, come il corso infinito delle nuvole.