E' uno strano destino quello della saga del Pianeta delle Scimmie. Dopo aver dato vita a una serie di film particolarmente amati dai fan della fantascienza, il remake del primo film firmato Tim Burton si è rivelato un buon successo commerciale per la 20Th Century Fox, arrivando ad essere il terzo miglior incasso nella storia dei remake sci-fi, alle spalle della Guerra dei Mondi e Io Sono Leggenda. Eppure il regista di Burbank al tempo avrebbe, parole sue, preferito buttarsi fuori da una finestra piuttosto che dirigere un seguito del film.

Poi il silenzio, durato fino all'annuncio dell'arrivo di un prequel intitolato L'Alba del Pianeta delle Scimmie, diretto da un perfetto sconosciuto, il regista britannico Rupert Wyatt. Il film è stato accompagnato da un generale e palpabile scetticismo, fino all'uscita del primo trailer che ha notevolmente abbassato il tono generale di diffidenza. Poi, lo scorso venerdì, la pellicola è uscita nelle sale americane raggiungendo la prima posizione al botteghino e raccogliendo una serie pressochè unanime di critiche positive.

Comprensibile che, sull'onda di un ritrovato entusiasmo e interesse per la saga, anche il regista si sia sbilanciato rivelando a Comic Book Movie le sue idee per un seguito che, a questo punto, pare praticamente sicuro.

Le parole del filmmaker contengono degli ENORMI SPOILER sulla trama del primo film, quindi prima di continuare nella lettura tenete conto di questo fattore.
 

Uno dei primi dubbi sollevati sul film prima della sua uscita, riguardava l'illogicità dell'umanità soggiogata dalle scimmie. Wyatt afferma: “La nostra storia è ambientata in un microcosmo, ma dobbiamo essere consapevoli del mondo nel suo complesso. Dobbiamo fare tutto questo nel secondo film in modo da farvi comprendere al meglio come siano cambiate le cose.”

Il sequel, presumibilmente, sarà ambientato 8 anni dopo i fatti dell'Alba, un arco di tempo equivalente a una generazione nella vita di un quadrumane che consentirà a Cesare di restare un leader relativamente giovane.

“L'aspetto interessante è che puoi avere una nuova generazione di scimmie che sono cresciute all'interno di quel paradiso che trovano alla fine del primo film. Una nuova evoluta generazione che ha ereditato i geni (mutati, ndr.) e che sarà quella che andrà in guerra. Saranno coloro che, in quanto giovani soldati, metteranno in mostra la paura autentica nel momento in cui scenderanno in battaglia. Pensate a Full Metal Jacket… a quell'ambiente urbano non dissimile da quello della Baghdad invasa dalle forze armate occidentali. Vi ricordate quando i soldati hanno trovato i telefoni d'oro nella residenza di Saddam Hussein? Le scimmie scopriranno la nostra civiltà nello stesso modo, attraverso quello che abbiamo creato, sia che si tratti della televisione piuttosto che la cucina o qualsiasi altra cosa. Possiamo fare davvero molto in termini di storia. Se il primo film è accostabile a una sorta di racconto fantastico, il secondo avrà i toni del dramma shakespeariano. Cesare sarà il leader della rivoluzione, ma Koba avrà le sue proprie truppe e sarà deciso a spazzare via l'umanità con un vero e proprio genocidio. Cesare è più combattuto da questo punto di vista, ma ha bisogno dell'assistenza militare di Koba. E Maurice, il suo consigliere, gli suggerisce di combinare le forze. Cesare ha bisogno della fedeltà di entrambi, anche se non crede nell'idea di sterminio di Koba”.

E il personaggio di James Franco, Will Rodman, potrà trovare spazio nel seguito? Secondo Wyatt è possibile: “La relazione fra padre e figlio è molto forte, quindi c'è la possibilità. Ma puoi anche ritrarre la razza umana attraverso un leader della resistenza o un tizio che cerca di trovare una cura al virus che sta uccidendo gli umani. Potrebbe essere qualcosa di simile all'Esercito delle 12 Scimmie, dove ogni uomo è andato a vivere nel sottosuolo per evitare il contagio e quando emerge in superficie deve indossare una maschera antigas. In un certo senso, questo li de-umanizzerebbe e questo ci porterebbe a stare davvero dalla parte delle scimmie. E' questo l'aspetto che m'interessa di più. Le scimmie non devono essere percepite come un nemico. Tutto deve ruotare intorno al concetto della nascita di una nuova civiltà. Grazie alla bellezza del cinema moderno possiamo farlo. Le scimmie sono lo specchio di noi stessi e la mitologia è grandiosa. E'una sorta di nostro istinto primario guardarle e pensare 'Hanno un'anima? Pensano come noi? E se lo fanno, a cosa penseranno?' questa storia, questo franchise ci dice come stanno pensando”.

Inoltre, dalle pagine di Yahoo arriva il nuovo Super Trailer del film. Più che un trailer nel senso stretto del termine, si tratta di una nuova featurette incentrata, nuovamente, su Andy Serkis e la sua performance in motion capture della scimmia Cesare, contenente anche nuove immagini dalla pellicola. Lo trovate qui sotto: