Dopo i successi strepitosi degli ultimi due capitoli del franchise di Fast & Furious, il regista taiwanese Justin Lin è diventato, in un lasso di tempo relativamente breve, l'oggetto del desiderio di vari studi cinematografici tanto che il suo nome è collegato, in un modo o nell'altro, ai piani di rilancio di saghe storiche come quella di Highlander o Terminator.

Attualmente però, l'unica certezza è il sesto capitolo della saga motoristica di Vin Diesel e Paul Walker, una gallina dalle uova d'oro cui Universal non ha certo intenzione di rinunciare. Tuttavia, in una corposa intervista rilasciata a Moviehole il filmmaker ha condiviso alcune interessanti considerazioni incentrate proprio sulla saga dei temibili cyborg, inaugurata nel 1984 da James Cameron e da Arnold Schwarzenegger.

Il fatto di poter agire su differenti linee cronologiche potrebbe consentire di riportare in vita un personaggio molto importante eliminato con eccessiva fretta in Terminator 3 Le Macchine Ribelli: Sarah Connor.

Ecco cosa dichiara Justin Lin:

D: Farai il film di Terminator? E' una cosa sicura oppure…
R: Ci sono stati dei cambiamenti nella gestione e nella proprietà dei diritti di sfruttamento, ma ho delle idee abbastanza chiare in merito (alla storia, ndr.)….sono un grande….quel franchise è parte della mia infanzia e ho un idea abbastanza chiara del dove andare a parare se decideranno di produrlo. Ritengo anche che un altro elemento chiave sia il riuscire a trovare un gruppo valido di persone con cui lavorare. Ho i miei criteri e se non dovessero andare bene allora non dovrei essere io a farlo. Un sacco di roba va bene, vedremo se, alla fine, darà corpo a qualcosa.

D: Hai mai parlato con Arnold o con qualcuno collegato alla serie?
R: Si, ho parlato con Megan (Ellison, la detentrice dei diritti di sfruttamento della saga, ndr.) ed è stata grandiosa, poi ho chiacchierato con Arnold di alcune questioni che dobbiamo valutare. E' tutto ad uno stato estremamente preliminare. Non abbiamo neanche uno script o qualcosa del genere. Il fattore positivo è poter articolare un certo tipo di discorso con una persona così intimamente connessa alla storia come Arnold. E' una parte integrante del franchise.

D: In un certo qual modo, vedere Arnold nei cinque secondi finali di Terminator Salvation, anche se si trattava di un'immagine generata al computer, ha creato vera e propria esaltazione nel pubblico, un po' come l'apparizione di Vin Diesel al termine di Fast & Furious: Tokyo Drift. E' come ribadire il fatto che lui è il franchise.
R: Si, esattamente. E penso che la giusta direzione da percorrere sia quella del ricollegarsi direttamente alle tematiche del primo episodio, è l'unica via per rilanciare adeguatamente Terminator.

D: E ci sarà un modo per resuscitare Sarah Connor. Mi manca Sarah Connor.
R: Sarah Connor è una parte molto importante del franchise. Rimasi molto sorpreso di come venne liquidata in Terminator 3….una battuta nel copione ed era andata.

D: Ed era morta, già, già. Un vero insulto.
R: Si, una roba tipo la leucemia e….però vedi, il lato positivo di una saga come questa è basato sul poter avere differenti canoni nella storyline grazie ai viaggi nel tempo. Ti da modo di rispettare quanto di buono è stato fatto finora e di creare, al contempo, una nuova linea temporale.

D: E' giusto. Puoi andare indietro nel tempo e aggiustare i torti fatti.
R: Esatto.