Il numero di The Hollywood Reporter di una settimana fa dedicava la copertina a David Cronenberg, che per l'occasione ha raccontato alcuni aneddoti del passato e rivelando anche molti dettagli su A Dangerous Method, l'adattamento cinematografico della pièce teatrale di Christopher Hampton intitolata The Talking Cure che racconta dell'insolito triangolo tra Carl Jung, Sigmund Freud e la paziente Sabina Spielrein. Il film è stato recentemente presentato al Festival di Venezia.

Ecco alcune delle informazioni più interessanti:

  • Christian Bale e Christoph Waltz nel cast originale
    Cronenberg usa un divertente gioco di parole (“Waltz waltzed and Bale bailed”) per dire che Christian Bale si è ritirato dal progetto ancora prima che gli venisse offerto ufficialmente il ruolo, mentre era Christoph Waltz ad insistere per partecipare al film. Suo nonno, infatti, era stato un pupillo di Freud e l'attore avrebbe tenuto moltissimo a indossare i panni del grande psicanalista. L'impegno precedentemente preso per Come l'acqua per gli elefanti, però, glielo ha impedito. E con lui si sono volatilizzati anche molti finanziamenti tedeschi.
     
  • Il budget del film
    A Dangerous Method è costato 20 milioni di dollari, un budget molto alto per un film d'essai. Il finanziamento proveniva principalmente da tre soggetti tedeschi distinti: dalla prevendita organizzata dal produttore Jeremy Thomas della HanWay Films, da Telefilm Canada, e dalla divisione tedesca di Universal. Al momento dell'inizio delle riprese però i giochi erano ancora tutti aperti. E Cronenberg li descrive così: “È come la trapunta di Frankenstein. 15 differenti finanziatori erano stati coinvolti e tutti dovevano firmare nello stesso momento”.
     
  • Viggo Mortensen entra in gioco
    Viggo Mortensen, attore feticcio di Cronenberg dopo A History of Violence e La promessa dell'assassino, all'inizio non voleva partecipare al progetto adducendo come scusa “i problemi di salute dei miei genitori” e “non riesco proprio a vedermi nei panni di Freud”. L'attore ha poi accettato dopo che nel progetto erano già entrati Michael Fassbender e Keira Knightley.
     
  • Un ricordo dei tempi passati
    Le riprese in Germania sono state facili rispetto alle prime esperienze sul set di Cronenberg. Durante le riprese di Scanner, infatti, uno dei suoi primi film, il regista ha assistito alla morte di due donne che si erano fermate in autostrada a guardare la troupe. “Hanno rallentato, mentre il tizio dietro di loro non l'ha fatto e la sua auto è piombata addosso a quella delle donne” ha raccontato Cronenberg. “Il mio macchinista è corso subito a tirarle fuori dalle lamiere ma ormai era troppo tardi. Ed era soltanto il primo giorno delle riprese. Se si può superare uno choc simile si può affrontare qualsiasi cosa”.
     
  • Martin Scorsese era terrorizzato
    “Martin Scorsese non voleva incontarmi, diceva di essere terrorizzato da me dopo aver visto Il demone sotto la pelle e Rabid, sete di sangue. Pensava che fossero devastanti. Gli ho detto: Marty, tu sei l'uomo che ha fatto Taxi Driver!”.
     
  • Il caso Crash

    Ted Turner, il produttore di Crash, dopo aver visto il film ne rimase talmente sconvolto da decidere di cancellare l'uscita in sala. “Voleva distruggere il film” ha detto Cronenberg. “Lui e Jane Fonda, che allora era ancora sua moglie, sono rimasti sconvolti da una visione privata del film, eppure non mi hanno detto nulla subito. Al momento di pensare alla promozione di Crash mi ha semplicemente detto di non salire sull'aereo perché stava pensando di cancellare l'uscita. Gli ho chiesto se mi stesse prendendo in giro e lui è tornato sui suoi passi”.
     

  • Ogni lasciata è persa (per fortuna)
    Cronenberg in passato ha rifiutato di dirigere cult come Flashdance, Top Gun e Intervista col vampiro. Ma soprattutto ha lavorato per più di un anno alla stesura della sceneggiatura di Atto di forza, tratto dal racconto breve di Philip K. Dick Ricordiamo per voi. La collaborazione con Dino De Laurentiis, produttore della pellicola, è poi andata a monte perché Cronenberg voleva dirigere il film restando fedele alle tematiche dickiane, mentre De Laurentiis voleva realizzare un film d'azione tout court. Ricorda il regista: “Dino mi disse: ma lo sai cos'hai fatto? Hai realizzato una versione di Dick mentre io volevo una sorta di I predatori dell'arca perduta su Marte”.

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