Anche senza aver tirato in ballo direttamente il suo nome, in questi giorni, sulle pagine di Badtaste, abbiamo parlato di una saga cui ha preso parte Joel Edgerton. Parliamo di Star Wars ovviamente, dove l'attore gallese interpretava lo Zio di Luke Skywalker, Owen Lars, nell'Episodio 2 e nell'Episodio 3.

A metà ottobre, Joel Edgerton tornerà sugli schermi cinematografici americani col prequel della Cosa che, con la produzione della Universal e la regia dell'olandese Matthijs van Heijningen Jr., svelerà l'antefatto al celeberrimo film di John Carpenter con Kurt Russell. A Collider, l'attore ha rivelato di amare letteralmente la pellicola di Carpenter, di essere generalmente scettico verso operazioni in salsa remake e che non avrebbe mai creduto che un giorno nel suo curriculum avrebbe potuto aggiungere una particolare abilità: l'utilizzo del lanciafiamme. Ecco gli estratti più interessanti:

D: E' un tipo di film abbastanza diverso da quelli che interpreti di solito, non trovi?
R: Si, l'ho pensato anche io quando mi è stata proposta la cosa. Ma poi ho provato a mettermi nei panni del Joel quattordicenne. Quando ero adolescente Alien di Ridley Scott e La Cosa di John Carpenter erano i miei film preferiti e li ho rivisti tantissime volte al tempo. Ma anche dopo aver finito le superiori mi è capitato di rivederli. Sono film magistrali, con un elevatissimo senso di tensione, degli horror come non se ne fanno più. Un sacco di volte i film dell'orrore sono superficiali per le psicologie dei personaggi e indugiano troppo negli effetti gore. Per cui non è stato difficile firmare il contratto. L'essere fan del film di Carpenter ha fatto da esca!

D: Dato che si tratta del preludio a un film amato da tantissime persone, hai avuto qualche esitazione?
R: Si, sono generalmente scettico riguardo la fascinazione di Hollywood verso i sequel e i franchise. Al momento sembriamo sostare in questa zona, con la quale è snervante avere a che fare. Se si fosse trattato di un remake non penso che l'avrei fatto: se una cosa va bene così com'è per quale motivo rifarla? Ma la ragione per la quale queste persone hanno deciso di raccontare questa storia è abbastanza geniale, se rivolgiamo lo sguardo al film di Carpenter. E' come se il regista, nel 1982, ci avesse servito su un piatto d'argento la possibilità di narrare cosa è successo a questa spedizione norvegese. Matt e la Universal hanno svelato un capitolo della vicenda che avreste sperato di sentirvi raccontare.

D: Il tuo personaggio è misterioso, non sappiamo molto di lui. Hai fatto qualcosa per sviluppare il suo background personale? Il mistero che aleggia intorno a lui fa parte dell'appeal provato ad interpretarlo?
R: A volte non hai bisogno di molte informazioni su un personaggio, dei suoi retroscena personali. A volte sono solo il risultato delle loro azioni. Tutta roba che, a mio modo di vedere, rientra nell'ambito dei pensieri e della conteplazione personale. Quello che il pubblico decide di pensare su un determinato personaggio dipende da ciascuno spettatore. 

D: Come è stato l'avere a che fare tanto con effetti speciali prostetici quanto in computer grafica? Come ti sei trovato a dover reagire ad essi?
R: E' stato abbastanza difficile. Non so come avrei potuto fare se si fosse trattato di un film interamente realizzato in green screen. C'è bisogno di un quantitativo davvero elevato d'immaginazione e non sono sicuro di averla. Abbiamo avuto una buona combinazione di effetti prostetici e digitali. Spesso sul set avevamo veri e propri pezzi dell'alieno con cui interagire. Altrimenti sarebbe stato davvero arduo per me. Certe volte dovevamo recitare fingendo di essere spaventati alla vista di una palla da tennis infilzata su un bastone, una cosa che ho trovato mediamente esilarante. Volevo dire al regista "adoro giocare a tennis, ma come posso essere terrorizzato alla vista di una palla da tennis?". Ma questo è l'odierno mondo del filmmaking e un attore deve sviluppare anche questo tipo di capacità.

D: Avresti mai immaginato che un giorni avresti potuto aggiungere al tuo curriculum il saper usare un lanciafiamme?
R: No, ed è stata la roba più tosta di tutte! Il primo giorno alle prese col lanciafiamme è stato memorabile! Grandioso! Paragonabile all'aver preso parte a Guerre Stellari. E' stato un privilegio enorme l'aver preso parte a qualcosa che amavi tantissimo da bambino. L'aver partecipato a Star Wars è stato proprio questo tipo di esperienza. Non riesco ancora a credere di aver recitato in questi film. Con La Cosa è stata la stessa cosa, quando ero giovane ero così affascinato dal suo mondo, dalla sua storia, dal personaggio di Kurt Russell. E adesso qualcuno e venuto a dirmi "Ehy Joel, perché non ti metti in spalla un lanciafiamme e non te ne vai in giro a dare la caccia a un alieno?". Mi sono sentito Kurt Russell!