La data di uscita di Ghost Rider: Spirit of Vengeance, fissata al 17 febbraio del 2012, si avvicina a spron battuto e il duo di registi composto da Brian TaylorMark Neveldine, già dietro agli adrenalinici ed iperbolici Crank e Crank: High Voltage, si trova nel bel mezzo della post-produzione della pellicola tratta dal fumetto Marvel. 

Brian Taylor ha rilasciato una lunga videointervista a Collider in cui ha toccato vari aspetti della lavorazione del cinecomic, dall'interpretazione di Nicolas Cage fino ad arrivare ai piani circa l'uscita in home video.

Ecco, suddivisi per punti, i passaggi più interessanti.

  • Lo stile di Neveldine e Taylor, frenetico e nervoso, non si adatta bene alle "regole" della regia di un film in 3D. Loro hanno bellamente ingorato tali regole girando esattamente come volevano.
  • Ghost Rider 2 sarà riconvertito in 3D, ma non dobbiamo temere un lavoro fatto di fretta. Taylor si è concentrato per fa si che la stereoscopia possa ragguingere lo stato dell'arte.
  • Il sequel durerà circa 90 minuti contro i 114 del primo.
  • Nessun film precedente film di Neveldine e Taylor è finito per avere una vera e propria scena eliminata nel dvd. Quello di Ghost Rider 2 ne presenterà un numero variabile fra 2 e 4. 
  • Oltre alle scene eliminate, nell'edizione home video sarà pieno zeppo d'interviste, documentari e dietro le quinte. Taylor afferma che hanno a disposizione "migliaia, migliaia e migliaia di ore di materiale".
  • Nicolas cage sarà scatenato in questo film. I registi hanno voluto ogni possibile espressione ddell'attore. Alla fine delle riprese, Cage avrebbe detto ai filmmaker "Ragazzi, non credo di avere altri modi per fare il folle. Penso di averli utilizzati tutti!".
  • Secondo Taylor anche Idris Elba colpirà il pubblico, specialmente quello femminile, col suo carisma.
  • Neveldine e Taylor si sono avvicinati al progetto col desiderio di reinventare il personaggio con un approccio più dark e bizzarro che è stato molto gradito dalla Sony.
  • Il teaser trailer non faceva vedere praticamente nulla perché la computer grafica e "molte delle cose più spettacolari" non erano ancora pronti. hanno salvato alcune di queste immagini per il full trailer.
  • Girare nell'est dell'Europa è stato rischioso. E' stata un'esperienza da guerrilla filmaking, come nella lavorazione di una cena in cui tanto Idris Elba quanto il cineoperatore, lo stesso Neveldine in questo caso particolare, si trovavano su un dirupo. Sembrava che potesse bastare un alito di vento per scaraventarli nel vuoto

 

Qua in basso potete trovare il video integrale dell'intervista.