Tra i tanti rumour a tenere banco quest'estate ha suscitato grande interesse presso i fan quello riguardante il primo, possibile impegno da regista per David Yates all'indomani della conclusione dell'avventura nel mondo di Harry Potter, di cui è stato artefice di ben 4 pellicole su 8. L'autore inglese era stato infatti accostato, insieme a Steve Kloves, sceneggiatore e suo collaboratore nei film del maghetto, per trasporre al cinema il romanzo L'ombra dello scorpione (The Stand) di Stephen King. Alcune settimane fa tuttavia la situazione ha subito un netto ribaltamento con la comunicazione che la Warner avrebbe deciso di offrire ufficialmente a Ben Affleck la sedia da regista, oltre che il ruolo di sceneggiatore, escludendo dunque di fatto Yates che, in un'intervista rilasciata a Collider, è tornato quindi sull'argomento, chiarendo alcuni punti rimasti finora oscuri:

Mi era stato offerto The Stand. E io amo questo romanzo, lo lessi quando ero ragazzo, era uno dei miei libri preferiti durante la mia adolescenza. E mi piace Stephen King, credo sia un autore straordinario. E venendo dall'esperienza di Harry Potter, mi sarebbe piaciuto lavorare su un autore che avesse la stessa portata di J.K. Rowling, e Stephen King lo è decisamente. I problemi riguardavano l'adattamento. Avrei voluto lavorare con Steve Kloves, e lui voleva lavorare con me, entrambi ci eravamo impegnati a realizzarlo, ma nel momento in cui abbiamo terminato con Potter e ci siamo ritrovati a pensare a come affrontare l'adattamento, abbiamo deciso entrambi che non faceva per noi, e così abbiamo lasciato perdere. In pratica ci siamo ritirati.

Più in concreto, Yates ha spiegato come le problematiche nelle quali lui e Kloves si sono imbattuti riguardavano soprattutto il grande materiale di scena che la Warner avrebbe voluto per realizzare questo ambizioso progetto, ma che difficilmente si sarebbe potuto rinvenire nel materiale originale:

Ciò che amo del lavoro di King e che mi piace di The Stand è il fatto che Stephen King ti porta davvero dentro le vite di queste persone, e riesci a vedere il mondo da una prospettiva umana molto intima, il che è qualcosa che normalmente amo molto. Ma sentivamo anche questa pressione a realizzare questi film molto ambiziosi con questo materiale – le cose che si possono trovare nella serie di Harry Potter, che contiene grandissimi momenti di azione, non esistono invece in questo materiale – ed ero preoccupato di non essere in grado di sviluppare quel tipo di film che lo studio sperava di ottenere da questo materiale. Avrei potuto realizzare una miniserie da esso, una che fosse molto interessante, intricata, stratificata, una piacevole e lunga miniserie, avrei potuto farlo, ma ciò che mancava secondo me erano i momenti da grande film nel materiale, i momenti da film ambizioso.

L'Ombra dello Scorpione (The Stand) era stato già portato sul piccolo schermo in una miniserie di 6 ore nel 1994, ed è ambientato in Nord America dopo la dispersione di un'arma batteriologica, un virus che ha ucciso quasi tutta la popolazione americana. In questo contesto si intrecciano le trame di decine di personaggi, ma la storia principale segue un gruppo di sopravvissuti che combattono una sorta di anticristo con poteri soprannaturali conosciuto come Randall Flagg. Villain per eccellenza nell'universo di Stephen King, Randall Flag compare anche in altri suoi romanzi, compresa la saga della Torre Nera.