Richard Armitage ha parlato con MTV Splashpage, e in una breve intervista è entrato nel dettaglio di alcuni elementi dello Hobbit, l'adattamento in due parti del romanzo di J.R.R. Tolkien nel quale interpreterà l'eroico nano Thorin Scudodiquercia.

Attenzione, perché abbiamo evidenziato uno spoiler sul finale per chi non ha letto il romanzo:

A che punto siete con le riprese?
Abbiamo appena concluso la seconda porzione di riprese, e alla fine di gennaio inizieremo la terza parte. Penso che le riprese termineranno definitivamente alla fine di luglio. Ma ci saranno delle riprese aggiuntive nel 2013, ci è stato detto.

Com'è essere coinvolti in un progetto così a lungo?
E' strano, perché quando abbiamo iniziato si trattava semplicemente di una montagna colossale da scalare, ma a dire il vero è tutto molto veloce. Penso che a questo punto abbiamo già superato la metà. E' stato veramente intenso, ma anche esaltante. Abbiamo appena terminato le riprese in esterni, abbiamo viaggiato praticamente per tutta la Nuova Zelanda. E' stato il lavoro più bello di tutta la mia vita.

E' facile dimenticare che si sta recitando? Ci si perde nel mondo creato da questa produzione?

Hanno fatto dei teatri di posa immensi in Nuova Zelanda, a Wellington, e la maggior parte del tempo non ci sentiamo nemmeno su un set. Anche se ci sono dei green screen, la visione di Peter è così chiara che ci sentiamo comunque nella Terra di Mezzo. Gli artwork che hanno già creato per la pre-produzione fanno viaggiare la nostra immaginazione. E' così che abbiamo iniziato a girare il film. Poi i set in esterni ci hanno riempito la testa di immagini molto suggestive, e così ora possiamo tornare in teatro di posa.

Sarà dura lasciarsi alle spalle questa esperienza una volta che avrete finito le riprese?
Non credo ci riuscirò mai. Credo che questo sia uno di quei personaggi che ti restano dentro tutta la vita: ci passi su così tanto tempo che alla fine è una trasformazione. Sono nel personaggio ogni giorno, mi è diventato davvero famigliare. E' come se sapessi come pensa. Mi sento molto vicino al personaggio, e continuerò a sentirmici anche quando sarà terminato questo lavoro. [ATTENZIONE: SPOILER SULLA TRAMA] Anche se alla fine del film lui muore. Penso che sia un personaggio affascinante. Penso che tra sei anni mi sveglierò e penserò ancora a questo personaggio, verrà ispirato da lui.

Come ha influenzato il tuo approccio a Thorin il fatto che conoscessi il romanzo?
Avevo letto alcune volte il romanzo quando ero giovane. Penso che tornarci sopra da adulti sia stato molto interessante, perchè è un romanzo che è stato scritto da Tolkien per i suoi figli. Ma quando crei un kolossal di queste proporzioni è necessario visualizzare la storia per tutto il pubblico. Penso che sia il bello di Tolkien. Riesce a creare personaggi a tutto tondo, spesso pericolosi, quando si tratta dei protagonisti. Rischia di spaventare i bambini. E' un creatore fantasy molto originale, e penso che sia necessario investire questi personaggi della stessa intensità che si metterebbe in un prodotto per adulti. E' stato interessante riavvicinarvisi da adulto, rileggerlo ancora, perché vi ho scoperto una semplicità intrinseca che ho molto apprezzato. E' stato possibile sviluppare questi personaggi al di là del libro.

Il tuo makeup non è stato troppo elaborato. Ti senti fortunato?
In realtà ha subito delle evoluzioni. Abbiamo iniziato tutti con delle versioni molto estreme di noi stessi. Ma il mio personaggio passa molto tempo sullo schermo, ed è necessario capire cosa sta attraversando a livello emotivo, quindi abbiamo pensato che fosse necessario realizzare il makeup prostetico il più simile possibile alle mia fattezze reali, anche se era importante dargli comunque delle caratteristiche da nano. Era necessario tuttavia leggere più facilmente il personaggio: compie un viaggio enorme, era importante fare tutto questo. Mi sono fatto crescere la barba alla fine del primo blocco di riprese, perché sentivo che la barba finta limitava le espressioni del mio volto. Volevo la mascella libera, e ha fatto davvero la differenza.

Ora è tutto molto strano, perché non posso interpretare il personaggio senza avere tutto quanto addosso. E' difficile provare senza il costume di scena e il trucco prostetico: mi guardo allo specchio e non lo vedo. Non riesco a vedere dove inizia e finisce il costume di scena, penso solo al personaggio. Non mi sono mai sentito così. E' una esperienza unica, è un volto che non mi appartiene, appartiene al WETA Workshop e alle persone che lo hanno creato.

Com'è stato lavorare su un set con così tanti attori che interpretavano i nani?
E' stato fantastico. Adoro lavorare come membro di un cast d'insieme, e noi siamo un cast d'insieme. C'è molto cameratismo tra di noi. C'è una diversità di culture e di profili. Stiamo lavorando con molti neozelandesi, e ci sono molti attori inglesi che provengono dal cinema e dalla televisione. Proprio come i nani. Quando Thorin mette insieme la Cerca, raduna nani provenienti da posti diversi. E' la stessa cosa che è successa con il cast.

 

Scritto da Fran Walsh, Peter Jackson, Philippa Boyens e Guillermo del Toro, Lo Hobbit – un Viaggio Inaspettato è il primo di due film adattati dal romanzo omonimo di J.R.R. Tolkien, e uscirà il 14 dicembre 2012.

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