ComicBookMovie.com alimenta i rumour dei giorni scorsi spiegando che "fonti certe" sostengono che il nuovo full trailer di The Avengers arriverà online mercoledì 29 febbraio. Il sito spiega che sarà "piuttosto spoileroso e incentrato sulla trama del film", con diverse scene madre "inedite o già viste". Purtroppo però non si vedrà molto Hulk, che a quanto pare rimarrà un personaggio piuttosto misterioso nella promozione (scelta saggia, essendo la CGI sempre piuttosto difficile da rendere negli spot soprattutto online).

Intanto la Disney ha diffuso il primo character poster italiano del film, dedicato a Iron Man: è identico a quello americano, ma localizzato. Potete vederlo in alta risoluzione cliccando sulla miniatura:

 

 

 

La Disney ha diffuso anche due approfondimenti sul personaggio:

 

TUTTO SU IRON MAN

di Jim Beard

Tony Stark è considerato da tutti un genio, un playboy, un filantropo e un inventore; in realtà è un uomo dalla personalità complessa, e dal “cuore ferito”. La storia di Iron Man, il Vendicatore Armato, diventa il simbolo dell’ingegno e della creatività umana, così come di una tragedia del tutto personale.

La figura di Iron Man è simbolo di potere e di autorità,  ma se la gente conoscesse la vera storia dell’uomo che si nasconde dentro la corazza, sicuramente apprenderebbe – dagli errori di Tony Stark – una lezione di umiltà e di senso di responsabilità.

Ed ecco la sua storia, il racconto della vita del più potente dei Vendicatori, dell’uomo che ha creato la leggenda di Iron Man.

Tutto iniziò con un “cuore ferito”

Anthony Stark, un ingegnoso inventore, erede di una famiglia facoltosa, restò ferito in un campo di battaglia asiatico mentre era impegnato a testare le armi da lui create per il governo statunitense. Una scheggia di shrapnel si conficcò nel suo cuore, costringendolo a costruire un’ incredibile armatura non solo per  sfuggire alla reclusione, ma anche per salvarsi la vita. Grazie all’aiuto del suo compagno di prigionia, un noto fisico, Tony Stark costruì il primo costume di Iron Man e quando tornò a casa iniziò a impersonare l’eroe.

Nelle vesti di Iron Man, mise il suo genio e il suo talento combattivo al servizio della giustizia e dell’uomo comune, ma il suo cuore indebolito dall’incidente limitavano la sua capacità di vivere la vita al massimo. Circondato da gente fidata, Stark continuò comunque a proporsi come un  playboy e un uomo di mondo, continuando a combattere il male nei panni della sua “guardia del corpo”, l’invincibile Iron Man.

Il sodalizio con i Vendicatori

Ad un certo punto Stark entrò in contatto con altri eroi, dando vita ad una squadra impegnata a combattere le minacce del pianeta che nessuno di loro era in grado di sconfiggere da solo. Quando il perfido e ingannevole Loki cercò la vendetta contro il fratellastro Thor, gli Eroi Più Potenti della Terra si riunirono nel gruppo dei  Vendicatori per combatterlo.

Iron Man e i Vendicatori vissero insieme tante avventure, affrontando nemici fantastici come Kang il Conquistatore, il Sub-Mariner, l’Uomo Talpa e i Signori del Male. In quel periodo Stark continuò anche a migliorare l’armatura di Iron Man, e divenne amico di Steve Rogers, l’uomo che tutti conoscono come Captain America. Un giorno  Stark avrebbe lasciato i Vendicatori ma la squadra avrebbe continuato a svolgere un ruolo importante nella sua vita.

La dipendenza dall’alcol e un cuore artificiale

Tony Stark ricevette un cuore artificiale in sostituzione del suo, ormai danneggiato, ma le pressioni psicologiche si rivelarono di gran lunga superiori al suoi problemi fisici. Una vita spesa a bere per socializzare svilupparono in lui una dipendenza dall’alcol. L’alcolismo di Stark influenzò profondamente le sue capacità professionali, e i suoi poteri di Iron Man; ad un certo punto affidò la sua armatura al suo devoto assistente Jim Rhodes, per cercare di guarire dalla sua dipendenza.

Un balzo in avanti

Con ingegno e determinazione, Stark riuscì a dominare la dipendenza dall’alcol,  riappropriandosi della sua vita e decidendo di affrontare l’uomo che aveva reso la sua esistenza un inferno:  Obadiah Stane. Tornò a combattere nei panni di Iron Man, affiancando i Vendicatori della Costa Ovest per qualche tempo. Stark si lanciò al recupero della tecnologia della sua armatura, di cui molti si erano appropriati per potenziare i  propri costumi. Le “Guerre dell’Armatura” di Iron Man non gli procurarono molti fan nel mondo e Tony Stark “licenziò”  la sua guardia del corpo per perseguire la sua missione.

Un’armatura viva e la fine dei Vendicatori

Dopo aver potenziato al massimo  il costume di Iron Man, l’inventore si rese conto che la sua armatura stava acquistando potere e coscienza: ebbe un nuovo attacco di cuore nell’affrontare la sua stessa creazione. Stark decise quindi di rivelare al mondo la sua identità di Iron Man, accettando di incontrare il Segretario della Difesa degli Stati Uniti d’America. Come se non bastasse,  Stark restò invischiato nelle manipolazioni della squilibrata Strega Scarlet per cui subì una pubblica umiliazione alle Nazioni Unite con la conseguente completa disgregazione della squadra dei Vendicatori.

La divisione e il disastro

Nonostante avesse operato in segreto nei panni di Iron Man per molti anni, Tony Stark propose un “Atto di Registrazione Sovrumano” (lo lasciamo in inglese?) dopo la perdita di vite innocenti nel Connecticut a causa di un tragico evento in cui erano coinvolti i supereroi. Molti supereroi si rifiutarono di registrarsi e di rivelare la loro identità; a quel punto Stark guidò i supereroi legittimati  dal governo contro i ribelli, di cui faceva parte anche il suo vecchio amico e compagno dei Vendicatori, Captain America. La “guerra civile” fra supereroi terminò a favore di Stark ma ad un prezzo altissimo: la morte di Steve Rogers, Captain America.
In seguito ad un’invasione aliena che allontanò ulteriormente i supereroi gli uni dagli altri, la figura di Iron Man scomparve dal ruolo di leader: al suo posto, come capo della S.H.I.E.L.D si impose il terribile Norman Osborn.

In fuga

Perseguitato da Norman Osborn e psicologicamente provato, Tony Stark fuggì negli angoli più remoti del globo, cercando di danneggiare il più possibile l’infrastruttura di Osborn – a costo però di danneggiare anche se stesso. Tuttavia, questo perenne precursore dei tempi ideò un “backup” del suo intelletto e dopo un lungo periodo di convalescenza, riapparve nei panni di Iron Man per aiutare i Vendicatori a sconfiggere Osborn durante il suo assedio della mitica città di Asgard, ennesima prova della follia del despota.

La nuova era

Ora Tony Stark è un uomo nuovo. Con la sua armatura, ancora più fantastica ed invincibile, Iron Man si è unito ad una rinnovata squadra di vendicatori per ricostruire il mondo e proteggerlo da nuove minacce di ogni tipo. Recentemente la volontà di Stark è stata messa alla prova: ha dovuto affrontare Odino, il re degli dei, mentre cercava di recuperare una forgia  asgardiana allo scopo di costruire armi per i supereroi della Terra, durante l’invasione del fratello malvagio di Odino.

 

 

Tutto sui Vendicatori: Retrospettiva di Iron Man

Eroe. Uomo d’affari. Sopravvissuto. Inventore. Vendicatore.

di Chris Arrant

E’ un supereroe in un’armatura ma non è un cavaliere; Iron Man è un prodigio della meccanica, che grazie alle risorse della sua mente, è in grado di affiancare i supereroi dell’Universo Marvel, senza in realtà possedere alcun potere naturale. Creato nel 1963, Iron Man è uno dei pochi eroi che non ha segreti sulla propria identità. Infatti Tony Stark è un  businessman, un inventore e un geniale anticonformista altrettanto noto quanto il suo alter ego Iron Man che si adopera per salvare il mondo.
Fondatore dei Vendicatori e pilastro del multiforme universo Marvel, Iron Man è senza dubbio uno dei personaggi più interessanti del mondo dei fumetti.

“La cosa che più mi piaceva di Iron Man, quando ho iniziato ad esplorare il suo personaggio, è proprio Tony Stark”, afferma il noto scrittore di Iron Man David Michelinie. “Ecco un supereroe senza superpoteri; un uomo dotato di un grande intelletto e di una incredibile immaginazione , grazie ai quali ha ideato strumenti e meccanismi volti al bene, per rendere il mondo un posto migliore. E nel contempo riesce persino a dirigere una redditizia multinazionale!”
 
Nei fumetti Tony Stark è il leader della sua società, il capo dei Vendicatori e persino di S.H.I.E.L.D.  Anche senza il  costume di Iron Man, Stark sarebbe una presenza dominante nel mondo, ma la sua armatura e le ragioni per cui la indossa,  lo rendono un personaggio davvero unico.

“Iron Man è l’eroe della Marvel che preferisco e secondo me è la sua origine a renderlo importante”, afferma il Chief Creative Officer della Marvel, Joe Quesada. “Infatti la sua etica, prima di diventare Iron Man, era piuttosto dubbia”.

Prima di assumere l’identità di Iron Man,  Tony Stark ha infatti dedicato gran parte della sua vita a fabbricare armi, e a venderle al migliore offerente. Ma quando viene rapito e ferito al cuore, inizia a dedicarsi al bene, a salvare la vita altrui, iniziando da se stesso. Durante la prigionia Stark crea il primo modello di armatura per proteggere il suo cuore e per riuscire a fuggire dal carcere.

“Questo cambiamento di personalità lo rende un personaggio accattivante; lui stesso afferma: “Ho fatto tanti errori nella mia vita ma ora voglio cambiare e fare del bene’”, spiega Quesada. “Gli eroi migliori sono quelli che possiedono un senso innato di umanità; ognuno di noi porta con sé un fardello, il rimpianto di qualcosa che vorrebbe poter cambiare”.

Il personaggio di Iron Man è evoluto nel corso degli anni, al pari della sua armatura. Le avventure di Iron Man non si limitano alle classiche peripezie dei supereroi, dato che le invenzioni tecnologiche di Tony Stark possono diventare una vera minaccia, se cadono nelle mani sbagliate.

“’La Guerra delle Armature’ mette in mostra tutto il senso di responsabilità di Tony”, spiega Michelinie, che ha scritto oltre 80 storie di Iron Man nel corso degli anni. “Si confronta con i suoi amici, con il suo Paese e col mondo intero, per riuscire a recuperare la tecnologia di sua invenzione ed evitare che continui ad essere impiegata in modo sbagliato e ad essere causa di indicibili sofferenze per l’umanità”.

Spesso i supereroi sono profondamente scissi fra la loro identità normale e quella da supereroe; Tony Stark è invece un eroe molto compatto, e la sua personalità è la stessa, sia che si trovi nel suo ufficio che nel campo di battaglia. In questo senso è uno dei pochi supereroi che vive alla luce del sole.

“Quando ho scritto il personaggio, nel 2000, non aveva senso, per me, che Iron Man nascondesse la sua identità civile di Tony Stark. I miei editori all’epoca non amavano la mia idea ma quando sono diventato capo redattore ho optato per questa versione”, spiega Quesada. “Tony non è un cittadino anonimo, che nessuno conosce, bensì uno degli scienziati più brillanti del mondo, oltre ad essere un famoso industriale. Tony è già un bersaglio. Gente del calibro di  Richard Branson e di Steve Jobs deve essere prudente, ha bisogno di essere protetta. Quindi in fondo non c’era una ragione logica perché Tony avesse un alter-ego e fingesse di non essere Iron Man. Se fossi Tony, vorrei che la gente sapesse che sono Iron Man. Vorrei che la gente sapesse che quando hai a che fare con me, hai anche a che fare con Iron Man”.

Nonostante sia stato un importante membro  della squadra dei fumetti Marvel per quasi 50 anni, solo nel 2008, con l’uscita del film  live-action “Iron Man” e la predente rivitalizzazione dei Vendicatori, Iron Man si è imposto all’attenzione del grande pubblico.

“Prima di allora Iron Man non era un personaggio immediatamente riconoscibile come Spider-Man, ma ora, nel 2012, è ormai uno dei personaggi più popolari della Marvel, al cinema, nell’animazione e nei fumetti”, dice Quesada. “E’ senza dubbio uno dei supereroi più noti. Per me è davvero gratificante vederlo godere di tanta notorietà, considerando che quando ho iniziato a scrivere le sue storie, lo conoscevano solo gli appassionati dei fumetti. Sono molto affezionato a Tony Stark e ad Iron Man, e sono contento che il resto del mondo abbia imparato a conoscerlo”.

 

 

 

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