La MPAA non si è ancora espressa circa il rating di Prometheus, la nuova pellicola di Ridley Scott in arrivo a giugno negli Stati Uniti e a settembre in Italia. Nel 1979 Alien aveva ricevuto il rating R, ma oggi viviamo in un'epoca in cui i grandi blockbuster, per avere delle possibilità di riuscita commerciale in più, devono "combattere" per rientrare nel novero del PG-13 e far coesistere ragioni economiche e artistiche.

Tempo fa, lo stesso Ridley Scott aveva detto che il suo film dovrebbe ottenere una valutazione "restricted" e che quello che vedremo nelle sale sarà effettivamente il suo director's cut. Parole abbastanza rassicuranti, cui fanno ecco quelle rilasciate a Collider durante il CinemaCon da parte del CEO della 20Th Century Fox, Tom Rothman.

Il dirigente afferma: 

Posso rassicurare i fan, anche perché mi rendo perfettamente conto delle loro preoccupazioni, che il film non sarà compromesso in alcuna maniera. Se questo significa che riceverà una R, sarà una pellicola R, mentre se sarà PG-13 sarà un film PG-13. Ma non sarà soggetto a compromessi.

Se facciamo 2+2 possiamo quindi essere moderatamente certi che la strada intrapresa da Scott e dalla Fox sarà quella di una storia sci-fi horror in linea con quella uscita nei cinema nel 1979. Rothman ha anche parlato dell'audace decisione dello studio di supportare una storia nata come prequel di Alien che ha poi preso una direzione differente:

Prometheus sarebbe stato un film abbastanza facile da fare. Nel Capitolo Uno del manuale per I Dirigenti Cinematografici, se mai dovesse esistere una roba del genere, avrei letto qualcosa tipo "Vai avanti per la tua strada e fai il prequel di Alien". Sarebbe stata la via più comoda. Prometheus è la sfida più ardua. E' audace, è originale, convive nello stesso universo di Alien, ma la sua storia non è un antefatto letterale a Alien. E' un'opera di sci-fi del tutto nuova per Ridley Scott che ritorna al genere dopo trent'anni.