Il sabato pomeriggio di Italia Uno
L’ultima giornata di questa stralunata edizione di Cannes propone Mud, film bello ma totalmente fuori tono per il festival. Si tratta infatti di un film con pochissime pretese, che non mira particolarmente in alto ma anzi cerca di fare poco e farlo bene, raccontando una storia semplice e carina senza rischiare.
Eravamo nella sala Lumiere del palais del cinema di Cannes ma sembrava il salotto di casa di un qualsiasi sabato pomeriggio con il televisore sintonizzato su Italia 1. Come un film simile, che poteva figurare bene al Festival di Giffoni, sia finito a Cannes in gara per la Palma d’Oro è un mistero.

Il deserto
Cannes negli ultimi giorni è semivuota, la maggior parte dei corrisponenti non c’è più, il galmour è finito, anche le folle urlanti sono diminuite. Il festival continua a proporre qualche ultimo film in concorso ma la fauna è notevolmente ridotta. Si entra con facilità e quasi senza file ad ogni proiezione. Il festival come dovrebbe essere.

Amore nel Queens
La giornata delle chiusure continua anche con l’ultimo film della sezione Un certain regard, che è Gimme the loot, bel film su 24 ore nella vita di due adolescenti afroamericani del Queens, due writer, maschio e femmina, due amici che hanno l’obiettivo di taggare l’intaggabile mela che spunta allo stadio di baseball quando la squadra di casa segna un homerun.
Non ci riusciranno ma la giornata vissuta di corsa tra soprusi, conquiste e scoperte varrà la pena e la fatica come del resto anche il film vale la pena di essere visto. Una storia di formazione dura e appassionata.

Dopo Mad Men…
Ancora migliore è la chiusura della Quinzaine che ripropone il film vincitore: No di Pablo Larrain, forse il più interessante e visivamente creativo del festival. Un racconto di un fatto vero (la strategia comunicativa innovativa scelta dal partito per il No al referendum sulla fine del regime di Pinochet) in grado di ripensare tutta la forma del period movie.

Il festival come lo vorrei
Cannes ad un giorno dalla fine è insomma una fucina di piccoli film belli e semplici, interessanti e scorrevoli, alle cui proiezioni è facile entrare e tutti a orari distanti tra loro. L’ideale.

I vincitori
L’ultimo giorno è anche il momento del toto vincitori, quasi sempre fallace e impossibile (perchè nessuno parla con i giurati e solo dalle loro conversazioni si potrebbe capire cosa gli sia piaciuto e cosa no) e quest’anno è più difficile che mai, viste le strane personalità coinvolte (Nanni Moretti in primis ma anche Jean Paul Gaultier, Emmanuele Devos, Andrea Arnold e Ewan McGregor).

Le voci che si rincorrono danno The Hunt vincitore della Palma, Trintignan come miglior attore, Marion Cotillard come miglior attrice e poi Garrone per la regia, mentre premio della giuria e premio speciale ad Amour e Beyond The Hill. In estrema ratio Holy Motors.

Da Badtaste però vogliamo sbilanciarci un po’ di più (almeno in alcune categorie) e prenderci dei rischi. Quindi le nostre scommesse su come si siano orientati i gusti di Moretti & Co. sono queste:

  • Palma D’Oro: Moonrise Kingdom di Wes Anderson
  • Gran premio speciale della giuria: Holy Motors di Leos Carax
  • Premio della giuria: The Hunt di Vinteberg
  • Miglior Regia: David Cronenberg
  • Miglior Attore: Jean Louis Trintignan
  • Miglior Attrice: Marion Cotillard