In occasione del panel della Legendary Pictures al Comic-Con di San Diego, abbiamo partecipato all'incontro stampa di Godzilla, il kolossal di Gareth Edwards in uscita l'anno prossimo. Presenti il regista e i protagonisti Aaron Johnson, Elizabeth Olsen e Bryan Cranston.

Ecco cosa ci hanno rivelato, ma tenete conto che vige il segreto più assoluto sulla storia: sia nel panel che nelle interviste, Edwards ha voluto mantenere il riserbo su ogni minimo dettaglio della trama del film, della quale non si sa praticamente nulla…

Come ha segnato la vostra vita la creatura Godzilla?

Cranston: Ricordo che da bambino vedevo Godzilla e rimanevo sbalordito: era una creatura potentissima e pazzesca, il mio mostro preferito.

Olsen: Devo ammettere che da piccola sapevo pochissimo di Godzilla, anche se devo aver visto l'originale giapponese perché mi era familiare.

Johnson: Io conoscevo bene la versione della Toho, tanto che so bene quanto è aderente all'originale il film di Gareth.

Edwards: Io ero un grande fan di film fantascientifici e monster movie. Quando legalizzarono il film del 1954 lo vidi e mi piacque tantissimo.

Byran, in sala H sei stato protagonista dei momenti più divertenti del panel. Come ti senti in un grande film d'azione quando hai un senso dell'umorismo così sviluppato?

Cranston: Devo ammettere che il mio personaggio non ha praticamente nulla di divertente se non in un paio di punti. L'importante è che sia naturale. La cosa principale, per me, era la storia e quindi abbiamo deciso di inserire dei momenti divertenti solo se si fossero piazzati in maniera organica nella storia. Il mio ruolo è quello di un fisico naturale molto schietto: lavora in un impianto di energia nucleare e… scopre alcune cose. [Edwards lo zittisce]

Gareth, cosa ci puoi dire dell'elemento umano in questo film? Perché hai scelto Elizabeth, Aaron e Bryan?

Edwards: Volevo lavorare con Bryan, sono un suo grandissimo fan. E' difficile essere un attore sia comico che drammatico come lui. Lui riesce a esserlo, ha moltissimo talento da questo punto di vista. Parlavamo tantissimo del suo personaggio durante la stesura della sceneggiatura. Aaron ha portato delle qualità molto interessanti al suo personaggio e ci ha aiutato molto, sul set azzeccava subitoil modo in cui si doveva comportare il suo personaggio e ci ha aiutato a costruirlo. Elizabeth Olsen è fantastica in Martha Marcy May Marlene, mi ha sconvolto. Ho fatto di tutto per convincerla a entrare nel film, e alla fine ce l'ho fatta. Sono imbarazzato da quanto il cast sia grandioso. Alla fine, anche se non vi dovesse interessare il mostro, il film vi interesserà moltissimo per via dei personaggi.

Gareth, grazie a Monsters sei comparso dal nulla. Ci puoi parlare della pressione che senti sulle spalle per questo film?

Edwards: In realtà non sento pressione. Ve lo assicuro, lo so che può sembrare presuntuoso, ma l'importante è avere tutto sotto controllo e sento di essere in grado. La Legendary mi sta dando tutto il supporto e il sostegno necessari, ed è l'unica cosa veramente importante.

Com'è per voi lavorare con Gareth?

Olsen: La cosa più affascinante di Gareth è il fatto che questo è il suo secondo film. Ha lavorato nel mondo degli effetti visivi e questo lo ha reso molto più comunicativo con tutti i reparti, questo è molto utile perché contribuisce a equilibrare il clima.

Johnson: Gareth è in grado di comunicare benissimo con gli attori. E' molto creativo e ricco di inventiva e ci ha aiutato a mettere moltissime emozioni in questo film, cosa che non mi aspettavo. Credevo sarebbe stato un film di pura azione, invece lui ci ha fatto lavorare molto sui personaggi. E' molto calmo e riesce a calmare tutti anche se la scena coinvolge caos e distruzione.

Cranston: La cosa bella è che il suo primo film è costato 500mila dollari, e invece questo ne costa decine di milioni. Sul set pensavo costantemente che sarebbe impazzito, andavo a chiedergli se stava bene e invece era calmo e aveva tutto sotto controllo. Quando hai una produzione simile in mano rischi di perdere la testa, e invece lui ha un obiettivo preciso e riesce a controllare tutto.

Per quanto riguarda la creatura, cosa ci puoi dire delle sue dimensioni? E degli altri mostri (visto che nell'anteprima mostrata nel panel c'era anche un'altra creatura)?

Edwards: All'inizio volevamo creare il Godzilla più alto di sempre. Abbiamo iniziato ad animarlo e ci siamo resi conto che era veramente troppo grosso, non avrebbe avuto senso. Così lo abbiamo ridotto progressivamente, abbiamo provato varie dimensioni e quella che avete visto è la dimensione che noi riteniamo giusta (sembrerebbe un centinaio di metri, ndt). All'inizio era più o meno alto come l'Empire State Building.

Gareth, quando sei stato chiamato dalla Legendary per lavorare a questo film?

Edwards: Due anni e mezzo fa. Alla fine avrò lavorato oltre tre anni su questo film.
Cranston: Più di una mia relazione in media.

Cosa ci potete dire di Ken Watanabe? Vi ha dato dei consigli sull'impatto culturale di Godzilla nel suo paese?

Johnson: Il mio personaggio interagisce con lui, abbiamo girato alcune scene insieme. Sa bene la sua responsabilità in questo film, ha un'altra prospettiva perché Godzilla significa molto per i giapponesi.

Edwards: Il suo approccio è totalmente minimal. Riesce a tirare fuori tantissimo da pochissimo, e ne è consapevole. Arriva sul set, ti spiega cosa vuole fare e tu gli dici: “Ehm… ma ne sei sicuro?”, poi vedi come lo fa e finisce per catturare perfettamente il personaggio. Ha molte espressioni diverse che ottiene con movimenti minimi del volto.

Di solito Godzilla è una creatura legata al nucleare. Spiegherete le sue origini, magari in relazione ai recenti eventi in Giappone?

Edwards: Godzilla implica inevitabilmente tematiche politiche come la Guerra Fredda. Nel nostro caso, vedremo eventi molto impressionanti nel film, e quindi abbiamo deciso di inserire dei riferimenti a situazioni come quella di Fukushima. Ma il tema principale è l'uomo contro la natura, non il nucleare, che pure ha un ruolo nel film. Ma riflettiamo principalmente sul concetto che l'uomo non può sconfiggere la natura.

Cosa vi ha colpito maggiormente sul set?

Olsen: La cosa che mi ha impressionato di più sul set è stata quando per una scena hanno fatto correre nella stessa direzione una incredibile massa di comparse. Ti senti parte di un enorme gruppo.

Aaron: Mi gasavo sempre un sacco quando mi spiegavano alcune delle scene alle quali dovevo partecipare. Il mio ruolo è molto fisico e ho dovuto fare delle cose incredibili.

Bryan, cos'ha di diverso questo film rispetto ad altre tue interpretazioni? Parteciperai a un eventuale sequel?

Cranston: Quando mi hanno chiesto di partecipare al film la cosa che mi ha attirato maggiormente è stato il rapporto padre/figlio, che è uno dei temi principali. Scelgo sempre i progetti nuovi e diversi da Breaking Bad, che mi permettano di esplorare qualcosa di nuovo. Se questo film fosse stato solo un monster movie non l'avrei fatto. Ma è una saga guidata da personaggi. Per quanto riguarda un eventuale sequel, ho firmato solo per un film. Un film alla volta.

Godzilla uscirà a 60 anni dall'originale della Toho. E' una coincidenza?

Edwards: L'altro giorno sono andato al Godzilla Encounter e ho chiesto agli organizzatori quanta gente si era prenotata per visitarlo, e mi hanno detto 1954 persone. Incredibile! L'anniversario è una coincidenza, visto che il progetto ha subito dei ritardi, ma è una felice coincidenza.

Il film, diretto da Gareth Edwards, vede come protagonisti Aaron Johnson, Ken Watanabe, Elizabeth Olsen, Juliette Binoche, David Strathairn e Bryan Cranston.

La sceneggiatura è stata scritta da Max Borenstein, Frank Darabont e Dave Callaham. Della storia non sappiamo nulla, ma a giudicare da quanto abbiamo visto noi stessi al Comic-Con di San Diego l'approccio di Edwards sarà estremamente realistico.

L'uscita di Godzilla, che verrà proposto in 3D, è fissata per il 16 maggio 2014, lo stesso dell'uscita delle Tartarughe Ninja e una settimana prima dell'uscita del sequel dell'Alba del Pianeta delle Scimmie.
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