A cura di Pietro Torrisi

In occasione dell'uscita in home video di Frozen – Il Regno di Ghiaccio (leggi qui tutti i dettagli), il film Disney vincitore dell'Oscar per il miglior film di animazione e per la miglior canzone disponibile da oggi in DVD e Blu-Ray Disc, vi presentiamo oggi il nostro reportage dall'evento organizzato in California a febbraio presso i Walt Disney Animation Studios. Una giornata piena di scoperte tra lab di animazione, studi di doppiaggio e un incontro con coloro che hanno portato la magia di Frozen sul grande schermo: i registi Chris Buck e Jennifer Lee e il produttore Peter Del Vecho.

 

 

Dove Rapunzel può essere visto come una sorta di “preparazione” a Frozen su vari piani (sia tematico che tecnico e artistico), Frozen rappresenta i qualche modo la punta di diamante, il punto di “arrivo”, o comunque un film che è destinato a portare un contributo sostanziale alla Walt Disney Legacy e un punto di rilancio per lo studio di animazione. Nell'incontro con la stampa, Del Vecho sottolinea proprio questo aspetto, oltre all'importanza di stabilire una forte connessione con il pubblico:

Molti film Disney sono stati fatti in un certo periodo, quando c'erano idee diverse sia sui rapporti tra i personaggi che tra i personaggi e il pubblico. In Frozen volevamo assicurarci che i personaggi fossero attuali e stabilissero un legame con il pubblico che seguiva la storia. Quindi ci siamo chiesti cosa vogliamo vedere quando andiamo a vedere un film.

La storia è più grande di quella che le persone si immaginano quando vanno al cinema, e la musica aggiunge un aspetto molto emotivo a tutto questo. E' chiaro che questo film ha fatto breccia su diversi tipi di spettatori, con età diverse e culture di tutto il mondo.

Volevamo poi avere personaggi femminili forti, non ragazze perfette ma forti e generose. All'inizio Elsa e Anna non dovevano essere sorelle, Elsa era solo l'antagonista, ma sarebbe stato difficile redimere un personaggio che si limitava a essere antagonista senza poterla conoscere con maggiore profondità. Qualcuno propose l'idea che loro due fossero sorelle, a quel punto Elsa divenne più complessa di Anna e l'intero concetto dell'amore utilizzato come arma per combattere la paura ha iniziato a guidare l'intera storia rendendo il film forte e incredibile.

Uno degli aspetti più rivoluzionari di Frozen è infatti la storia, il fatto che sovverta il concetto di vero amore:

Quando Chris ha proposto questa idea, un punto fondamentale del suo concept è stato il fatto che fosse necessario rappresentare non solo l'amore inteso come aspetto romantico, ma diversi concetti di amore egualmente potenti e importanti, che sostenessero tutti insieme la storia.

Nello specifico, nel film ritroviamo l'amore tra sorelle (Anna ed Elsa), l'amore tra amici (Kristoff e Sven), l'amore innocente rappresentato dal pupazzo di neve Olaf, l'amore a prima vista (tra Anna e il principe Hans) e naturalmente l'amore romantico (tra Anna e Kristoff). Tutte queste forme di amore fanno da tema fondamentale al film e rende tutto incredibilmente attuale. Il potere del personaggio di Anna è la bontà e la fiducia nelle persone e nell'amore in sè, ed è questa la chiave per sconfiggere la paura di non essere accettati e amati. Il grande successo del film è senza dubbio una conferma di come il grande pubblico abbia accolto questa visione e questa visione, il cui impatto emotivo è stato ovviamente massimizzato dall'aspetto musicale nel quale è stato inquadrato. Secondo il produttore, comunque, è ancora troppo presto per affermare che le prossime storie Disney seguiranno la stessa linea di rottura che Frozen ha coraggiosamente delineato.

 

 

Una parentesi sul pupazzo di neve Olaf va aperta in quanto gli autori condividono un debole per questo personaggio non indifferente. Spiega Chris Buck:

E' vero, Olaf è proprio un personaggio Disney, ma non si limita a essere un personaggio di contorno. Ha un ruolo molto importante nella storia, Anna ed Elsa lo hanno creato quando erano delle bambine e lui rappresenta l'amore innocente tra loro due. E' divertente e ha una visione del mondo molto simile a quella che hanno i bambini. Dice chiaramente ciò che pensa, con parole che i protagonisti non userebbero. Alla fine conferisce molto cuore al film, perché può affermare cose ovvie, cose che tutti noi pensiamo e sentiamo. E le dice in maniera molto toccante.

Chris parla inoltre del rapporto tra le moderne tecniche di animazione e quelle tradizionali in relazione a questo film ma anche a progetti futuri:

La scelta di realizzare questo film in computer grafica è dovuta alla sua ambiziosità, soprattutto sul piano degli effetti legati alla neve e alla dinamicità in generale delle scene, delle inquadrature e dei movimenti di macchina. L'animazione tradizionale dall'altro lato ha sempre ricoperto un ruolo speciale nel creare quel legame unico tra i personaggi e il pubblico: come dimostra il corto "Paperman", è possibile trovare una via di mezzo tra CGI e animazione tradizionale. Si tratta sicuramente di una commistione che esploreremo con cautela ma grande interesse, le potenzialità sono incredibili.

Frozen ha avuto un enorme successo in tutto il mondo, in particolare in oriente. Peter Del Vecho ci racconta la sorpresa di vedere gli incassi del primo weekend in Corea del Sud… e quelli del secondo weekend, ancora maggiori:

 

L'impressione che abbiamo avuto, a quel punto, è stata quella di aver realizzato un successo universale e di aver creato dei personaggi con i quali chiunque si potesse rispecchiare.

Nonostante questo Peter spiega che nello sviluppo di un film non si tiene in considerazione il target geografico: lo scopo è creare una storia e dei personaggi che funzionino a prescindere, senza inserire elementi estranei o fuorvianti con lo scopo di avere maggiore successo in determinati paesi. L'unicità di Frozen e della sua storia è qualcosa che servirà anche al futuro dei Walt Disney Animation Studios, anche se la compagnia non parla ancora di possibili sequel. Quello che è certo è che un musical di broadway è già in cantiere: secondo Del Vecho l'idea è quella di inserire delle canzoni che sono state escluse dal film.

Dopo questo lungo incontro con i registi e il produttore, la nostra visita si è spostata nei teatri di posa degli studios, dove ci sono stati svelati un po' di dettagli sul doppiaggio. In particolare, abbiamo scoperto che il film è stato interamente doppiato nelle primissime fasi, per dare la possibilità agli animatori di modellare le espressioni, i movimenti e le reazioni dei personaggi digitali basandosi proprio sulle performance dal vivo degli attori in fase di doppiaggio. Infine abbiamo partecipato a una divertente sessione di animazione per dummies nel "rig lab", dove abbiamo potuto muovere ed animare il modello originale di Olaf. Potete vedere un po' di immagini di questa nostra esperienza nella galleria sottostante!

 

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