Durante il podcast Scriptnotes dello sceneggiatore John August, David Goyer ha parlato della sua visione di alcuni personaggi Marvel in compagnia di Andrea Berloff, Craig Mazin e gli sceneggiatori di Captain America: the Winter Soldier Christopher Markus e Stephen McFeely.

Il dibattito è ricaduto su She-Hulk di cui Goyer non è sembrato avere grande considerazione:

Allora, Hulk è sempre stato il classico esempio di massimo potere nella fantasia maschile. Insomma, molti lettori di fumetti erano i tipici ragazzini come me che a scuola erano vittime dei bulli….e poi hanno creato She-Hulk, che conservava la sua intelligenza e rappresentava la ragazza che avrei potuto sco***ti se fossi stato Hulk, capite cosa intendo? She-Hulk era un'estensione delle fantasie dei ragazzini. Insomma, se vogliamo che un ragazzino si immedesimi in Hulk, creiamo una grossa pornostar di colore verde che solo Hulk potrebbe fottersi.

A fare da spalla a Goyer, Craig Mazin ha aggiunto che il vero nome di She-Hulk avrebbe dovuto essere "Slut-Hulk" (Sgualdrina-Hulk).

Inutile dire che le parole hanno scatenato sin da subito la reazione del popolo della rete che non si è fatto scrupoli a marchiare Goyer come un "misogino che non perde occasione per smontare i personaggi più amati" dai fan della Marvel. Il Washington Post ha perfino scritto un pezzo per precisare che la gigantessa di giada non è "l'oggetto di una fantasia maschile", ma è stata concepita come una "eroina simbolo del femminismo".

In realtà, come spiega l'Hollywood Reporter, la verità sta da un'altra parte. Come già chiarito in passato, Stan Lee e John Buscema hanno creato il personaggio per assicurarsi i suoi diritti prima che i produttori della serie tv del 1970 The Incredible Hulk creassero uno spin-off con un'eroina in stile La Donna Bionica.