The Amazing Spider-Man 2: Il Potere di Electro, nelle intenzioni della Sony, doveva risollevare ulterioremente le sorti del “nuovo” franchise eppure, tanto a livello critico quanto commerciale, i piani non sono andati come previsto.

Certo, parlare di delusione per un film che ha incassato 708 milioni di dollari (in ogni caso 50 in meno del precedente capitolo) può sembrare assurdo, eppure, una volta tenuto conto del budget di 200 milioni di dollari e di una spesa di P&A non meglio definita – ma non è assurdo stimare un numero ben al di sopra dei 100 milioni – tutto assume dei contorni meno incoraggianti.

Dal TIFF è il protagonista del film, Andrew Garfield, a parlare della questione col The Daily Beast:

Ho letto un sacco di opinioni del pubblico e, a un certo punto, mi sono dovuto fermare perché sentivo che mi stavano allontanando da quelle che sono le mie autentiche sensazioni sul film. Quando ho letto lo script di Alex Kurtzman e Roberto Orci l’ho amato in maniera genuina. Era attraversato da una certa tematica. Dalla pre alla post produzione siamo passati dall’avere qualcosa che funzionava come un unico “tutto” a qualcosa da cui avevano cominciato a rimuovere dei pezzi. E quando inizi a sfoltire perché “No, qua non funziona!”, la trama si spezza. Lo studio non gradiva certi passaggi e quando si tratta di tentpole è sempre lo studio ad avere l’ultima parola.

Insomma, pare essersi ripetuta la situazione di Spider-Man 3, quando i produttori Avi Arad e Matt Tolmach hanno, fra le altre cose, voluto inserire a forza Venom pregiudicando la tenuta narrativa della pellicola.

Garfield articola ulteriormente il suo pensiero:

Vi dirò, parlando dell’esperienza in opposizione a come il film sia stato percepito, posso dire di aver lavorato a scene toccanti che di solito non si vedono in un cinecomic e ho potuto esplorare di più la storia di questo orfano a cui è stato levato quasi tutto. Sono orgoglioso e mi sono divertito a girarlo, anche se il responso effettivo non è stato positivissimo.

La sinossi ufficiale:

Abbiamo sempre saputo che la battaglia più difficile per Spider-Man è stata quella con sé stesso: la lotta fra gli obblighi quotidiani e ordinari di Peter Parker e le straordinarie responsabilità dell’Uomo Ragno. Ma in The Amazing Spider-Man 2, Peter Parker scopre che c’è un conflitto ben più arduo che lo attende.

E’ grandioso essere Spider-Man (Andrew Garfield). Per Peter Parker nessuna emozione è paragonabile a quella provata mentre “vola” fra i grattacieli, accettando il fatto di essere un eroe e trascorrendo il tempo con Gwen Stacy (Emma Stone). Ma essere Spider-Man ha un prezzo: solo lui può proteggere i concittadini di New York dalle terribili minacce dei villain. Con l’emergenza nata con Electro (Jamie Foxx), Peter deve confrontarsi con un nemico molto più potente di lui. E con il ritorno del suo vecchio amico Harry Osborn (Dane DeHaan), Peter realizza che tutti i sui nemici sono accomunati da una cosa: La OsCorp.

La sceneggiatura della pellicola, scritta da James Vanderbilt, è stata rimaneggiata Roberto Orci e Alex Kurtzman (Star Trek, Transformers), e da Jeff Pinkner (Lost, Fringe). A produrre, ancora una volta, ci saranno Avi Arad e Matt Tolmach.

The Amazing Spider-Man 2: Il Potere di Electro è uscito in Italia il 23 aprile anche in 3D.