BadTaste.it visita il set di Exodus: Dei e Re in esclusiva italiana.

Ecco tutti i nostri articoli:

 

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“Ehi, ciao a tutti! Santo cielo, guardatevi intorno. Non trovate che sia una cosa folle?”.

Nell’ambito di una giornata definibile propriamente come “folle” – ritrovarsi catapultati nel bel mezzo del deserto andaluso sul set di un film che potrebbe facilmente passare alla storia come una delle pellicole più costose di sempre ti segna a prescindere dalla tua esperienza professionale in materia d’incontri con esponenti del dorato mondo di Hollywood – l’epifania di Aaron Paul contribuisce a rendere ulteriormente surreale il tutto.

Girovaghiamo con la Pr della Fox e Linda, la responsabile del set, sulla porzione dell’area deputata alle riprese ambientate nel ghetto ebraico. Siamo in un intrico di vie e viottoli in terra battuta, con canaletti di scolo per l’acqua, vasi e otri appoggiati qua, abitazioni in terracotta e argilla. Se non fosse che, al tatto, il materiale artificiale delle case è perfettamente avvertibile, la vista è completamente gabbata dalla perfetta realizzazione.

Mentre camminiamo ci viene permesso di toccare praticamente ogni cosa e di curiosare all’interno delle varie strutture. Capiamo di essere nel 2013 giusto perché ogni tanto scorgiamo il cavo elettrico di un faretto attaccato a un gruppo di continuità.

Linda risponde a una chiamata sul walkie talkie per poi comunicarci “Ragazzi e ragazze, fra cinque minuti ci raggiungerà Aaron Paul per scambiare quattro parole. Abbiamo dai dieci ai quindici minuti”.

Un paio di colleghi, leggermente in fissa con Breaking Bad, sono già in fibrillazione. I cinque minuti trascorrono rapidamente, immersi come siamo nella nostra esplorazione del ghetto. Linda, a un tratto, esordisce con “Se vi voltate verso il portale d’ingresso vedrete arrivare il nostro uomo, Mr. Paul!”.

La scena è paradossale.

Vediamo, in controluce, una figura minuta, con dei lunghi capelli e una barba folta. Si dirige verso di noi con addosso dei cenci di juta stretti in vita da una corda. La mise è, logicamente, alquanto differente da quelle abituali di Jesse Pinkman e lo rende più simile al lebbroso guarito di Brian di Nazareth che alla star uber cool della tv che tutto noi conosciamo.

Aaron Paul si piazza proprio accanto a me e, inevitabilmente, mi fisso a guardare con attenzione tutti gli elementi tricotici posticci che ha addosso. Aguzzando la vista si riesce a scorgere il leggerissimo strato di adesivo che permette alla barba e ai capelli di stare al loro posto, ma basta arretrare la testa di cinque centimetri per avere un’impressione di realismo assoluto.

 

exodus aaron paul

 

La trovi ancora fuori di testa, nonostante le settimane trascorse a girare?

Assolutamente si. Ci sto lavorando già da sei settimane e ho un altro paio di mesi di fronte a me, ma ogni volta che cammino sul set rimango incantato. Quando Ridley si mette in testa di fare qualcosa, lo fa in grande. Voi ragazzi quanto vi fermate? Solo oggi?

Si, solo oggi.

Beh, immagino che già avrete avuto modo di curiosare in giro quindi poi nel resto della set visit continuate a divorare avidamente coi vostri occhi quello che vi si para innanzi! E’ una roba grandiosa.

Prima abbiamo visto la scena in cui vieni frustato…

Oh, si, divertentissima! Di grande intrattenimento [Inevitabilmente scoppiamo tutti a ridere, ndr.]! Il mio make up artist è davvero straordinario, ora mi vedete con questo look, nella scena che avete visto ne ho un altro ed è davvero incredibile, puoi quasi sentire il dolore provato da Joshua. Il tizio che mi frustava non è stato gentilissimo però (risate, ndr.)! Una scena estremamente intensa.

Poi abbiamo notato il taglio di capelli, rasato, con queste chiazze…

Si, sapete, un sacco di schiavi ebrei dovevano tagliarsi i capelli con coltelli o spade per evitare la proliferazione dei pidocchi. Non sono molto attraente, me ne rendo conto!

Com’è lavorare con Christian Bale? Che tipo di Mosé è?

Christian è divertentissimo. Sono un suo grande fan e, sinceramente, non sapevo cosa aspettarmi da questa collaborazione. Ma fuori dal set è davvero spassosissimo, fa sempre un sacco di battute ed è piacevolissimo trascorrere del tempo insieme a lui. Ma passando a Mosé, si tratta di un personaggio molto serio, dunque lui lo affronta in maniera estremamente seria.

Dopo Breaking Bad ti ritrovi in questo film enorme e hai già girato Need for Speed. Cosa ci puoi dire di queste nuove esperienze?

Non ho mai avuto a che fare con una roba del genere. Ragazzi, siete in giro sul set già da un po’ e magari qualcuno di voi ne ha già visti degli altri per altri film, ma avete mai visto qualcosa così imponente? Beh, io no! Di solito lavoro a questi piccoli progetti indipendenti pieni di passione, che ovviamente continuo e continuerò a fare, ma qua… Ho imparato cosa sia il “caos controllato”. Ogni giorno vengo qua e mi domando “Ma come fanno a tenere tutto sotto controllo? Come ci riescono?”. Ma lo fanno. Anche perché ogni persona che vedete in giro su questo set appartiene alla categoria dei veri fuoriclasse. Mi domando perché io sia qui [Risate diffuse, per l’ennesima volta, ndr.]! Sono molto emozionato e ammetto di essere ancora un po’ frastornato.

 

exodus giousè

 

Che ci dici del tuo personaggio?

Giosuè è il figlio di Nun ed è uno schiavo fin dal giorno in cui è venuto al mondo. Prova delle emozioni così intense, è un guerriero, uno che lotta, non si arrende per cui quando Mosé ritorna e decidono di organizzare la liberazione degli schiavi è pronto a farlo e a combattere fino alla morte. Prova questa forte rabbia verso Ramses II e la sua famiglia, desidera lottare.

Hai fatto delle ricerche, hai studiato la Bibbia?

Beh, mio padre è un reverendo della Chiesa Battista e, a essere sinceri, ho letto la Bibbia svariate volte. Sapete, ero obbligato a farlo! “Siediti, studia, impara le Scritture!”. Per cui diciamo che è un argomento che conosco bene e avevo già una chiara visione di chi fosse Giosuè. Ma questo è un reminder fresco fresco, oltreché uno sguardo differente alla sua vicenda e al racconto di Mosé. Ed è davvero emozionante.

Hai provato una certa paura ad avvicinarti a un progetto così grande?

Ho paura tutti i giorni, ahahah! Più che spaventato, direi emozionato. Mi era stato chiesto di partecipare addirittura prima di vedere Ridley Scott e di parlarne con lui. Che, per inciso, è uno dei miei registi preferiti da sempre. Ero abbastanza nervoso all’idea di doverlo conoscere. Ma l’eccitazione ha del tutto messo in ombra l’ansia.

E di cosa gli hai parlato quando l’hai visto?

Ah guarda, non lo so proprio [risate fragorose, ndr.]! No è che mi sono ritrovato davanti a lui e ho cercato di mettere insieme due parole, tipo “E’ un piacere incontrarla, Sir!”, “Grazie per volermi rendere partecipe di questo suo nuovo viaggio!”, “lo script mi è piaciuto davvero tanto, sono molto toccato dal personaggio”

Avete parlato anche di quello che voleva dal personaggio?

Si, desiderava innanzitutto un racconto onesto della vita di questo ragazzo, di quello che ha dovuto patire insieme agli altri schiavi.

Il film s’interrompe prima o dopo l’arrivo di Giosué nella Terra Promessa?

Non lo so, anzi, lo so, ma non ve lo dico!

Ci ho provato!

Hai fatto bene, ma io non parlo, lo scoprirete da soli! O, semmai, leggete la Bibbia, succedono un sacco di cose in quel libro! Sapete, è piuttosto popolare come tomo [risate, ndr.]!

No, beh ok, lo so quello che accade nella Bibbia, mi chiedevo solo se il film arriverà fin lì.

Potrebbe darsi! Io tengo la bocca cucita!

Hai dovuto recitare con un particolare accento?

In un certo qual modo… come spiegare… si, ma non propriamente… Dunque in realtà essendo basato tutto sul Vecchio Testamento non è che mi sono messo a recitare con un accento marcato, anche perché abbiamo lavorato con un dialogue coach straordinario, che mi ha insegnato a parlare in modo appropriato. E spero di averlo fatto bene. Lo scoprirete quando guarderete il film e poi, magari, fatemi sapere se avete gradito!

Girando per il set abbiamo notato anche l’incredibile quantità di attori e comparse con questo make-up straordinario, è tutto trucco o…?

[Aaron Paul c’interrompe e scherza subito suol suo look “censioso”] No, in realtà vado in giro così abitualmente. E’ così che sono nella vita di tutti i giorni! [risate diffuse, ndr.] No, beh come potete immaginare è abbronzatura finta, tatuaggi posticci, per mettermi la barba ogni mattina ci vogliono circa due ore e mezzo. Poi ci vuole un’altra mezz’ora per la parrucca e un pari quantitativo di tempo per levare tutto.

Appena ci hai visto hai menzionato il fatto che questo set è una cosa folle. C’è una scena in particolare fra quelle che hai girato che ti pare più pazza delle altre?

No, cioè… Davvero. Sono tutte pazzesche. Dico sul serio. Una delle prime cose che ho fatto arrivato sul set è stato trovarmi subito a recitare di fianco a Christian e Sir Ben Kinglsey, con Ridley Scott che ci stava riprendendo e dirigendo. Io, Chris, Sir Ben e altra gente tutta agghindata in questo modo peculiare… Ho pensato “Ma che sta succedendo?”. E’ tutto all’insegna del surreale più spinto. Già il fatto di poterti rivolgere a Sir Ben chiamandolo “Sir Ben” è una cosa molto esaltante.

Si, sappiamo che ci tiene a essere chiamato così e se non lo fai s’infastidisce pure.

Boh, che ti devo dire, con me è sempre stato molto cortese, ma io l’ho sempre chiamato Sir Ben.

Ok. Prima Breaking Bad e adesso Exodus. Nel futuro hai in programma qualcosa che non sia ambientato in un deserto?

Si [risate, ndr.]. A fine giornata sono sempre lurido! Ma scherzi a parte, guardate che panorama, è splendido. Ovvio che magari adesso gradirei anche girare un film in cui me ne devo stare disteso in una spiaggia. Qualcosa di più confortevole ecco.

Ci hanno detto che quando non sei sul set e te ne vai in giro ti ritrovi sempre con un codazzo incredibile di fan.

Si è così. Sono rimasto stupito anche io dalla concentrazione di fan di Breaking Bad qua ad Almeria.

Chissà. Magari è per il paesaggio simile!

Ah si, forse. Posso dire che Jesse Pinkman si sta divertendo parecchio qua ad Almeria, un luogo davvero incantevole. Le persone sono meravigliose, allegre, sempre cordiali e cortesi.

Exodus: Gods and Kings sarà nei cinema statunitensi il 12 dicembre 2014. In Italia arriverà il 15 gennaio. Nel cast: Christian Bale, Ben Kingsley, Joel Edgeron, Sigourney Weaver e Aaron Paul.