Pare difficile da credere, ma tempo fa Natalie Portman non era considerata esattamente una grande attrice, concetto smentito nel nel tempo grazie alle sue interpretazioni in pellicole come V per Vendetta, Closer e Il Cigno Nero (per il quale ha vinto anche l’Oscar per Miglior Attrice Protagonista nel 2011).

Intervistata dal New York Magazine l’attrice ha parlato del suo periodo più “nero” della sua carriera. Era il 1997 e la Portman era stata ingaggiata da George Lucas per una delle parti principali nella seconda trilogia “prequel” di Star Wars, ma dopo quell’esperienza Hollywood non riponeva più molta fiducia in lei eccezion fatta per il compianto regista Mike Nichols (Piume di Struzzo, Closer):

Star Wars era nelle sale… e tutti iniziavano a pensare che fossi una pessima attrice. Ero tra gli interpreti del più grande incasso del decennio e nessun regista voleva lavorare con me. Mike [Nichols] mi raccomandò a Anthony Minghella dicendo: “Inseriscila in Ritorno a Cold Mountain, garantisco io per lei”. In seguito Anthony mise una buona parola per me a Tom Tykwer per poi passare ai fratelli Wachowski (V per Vendetta).