Parlando a Porter Magazine, la regista Sam Taylor-Johnson ha rivelato di aver avuto non pochi scontri con l’autrice:
È stata dura, non voglio mentire. Ci siamo decisamente scontrate, ma erano scontri creativi e arrivavano sempre a una risoluzione. C’erano i classici battibecchi sul set, e io non sono un tipo polemico, ma dovevamo trovare il giusto compromesso tra noi due: la sua visione andava soddisfatta, così come la mia necessità di visualizzare queste persone sul grande schermo. Alla fine ce l’abbiamo fatta.
Ma a quanto pare c’è stato almeno un caso in cui ad averla vinta è stata E.L. James. Secondo quanto riporta THR, l’autrice ha utilizzato il proprio diritto contrattuale al controllo sul film per imporre il suo finale. Nella prima stesura della sceneggiatura, scritta da Kelly Marcel e dalla stessa James, il film terminava con la parola “stop”. Successivamente, Patrick Marber ha riscritto la sceneggiatura e ha inserito come ultima parola “rosso”. La regista preferiva quest’ultima versione, ma E.L. James ha insistito perché la sua visione rimanesse intatta, e così nella versione definitiva del film il finale corrisponde a quello del primo script. Ovviamente scopriremo solo tra qualche giorno se questa decisione sia stata azzeccata o meno (per quanto una parola possa fare la differenza su un film di 125 minuti).
Scritto da Kelly Marcel e diretto da Sam Taylor-Johnson, su produzione di Michael De Luca e Dana Brunetti assieme all’autrice del romanzo E.L. James, il film uscirà nelle sale americane il 13 febbraio 2015.
Cinquanta Sfumature di Grigio, romanzo capace di vendere 100 milioni di copie in tutto il mondo, segue la storia di amore, sesso e sottomissione fra una ragazza (Dakota Johnson) del college e un giovane businessman (Jamie Dornan). I due sequel sono intitolati Cinquanta sfumature di nero e Cinquanta sfumature di rosso.
La Universal e la Focus hanno acquistato i diritti di produzione di tutti e tre i romanzi della trilogia per tre milioni di dollari a marzo del 2012. La Focus Features distribuirà il primo film in partnership con la Universal.
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