A star is born.

Ma certamente non ci riferiamo alla carriera di Elizabeth Banks… davanti alla macchina da presa. Come attrice, la nostra bionda dagli occhi azzurri è già esplosa da tempo.

Da quanto?

Almeno 10 anni ovvero dai tempi di Beth di 40 Anni Vergine (2005) di Judd Apatow. In quel film è difficile dimenticare il suo personaggio di esuberante commessa di libreria con una passione particolare per vasche da bagno e bracci doccia snodabili. Fu il film che diede una bella spinta alla sua carriera suggellata poi dall’ipertruccata Effie Trinket del franchise Hunger Games, il cui ultimo capitolo vedremo il 19 novembre in Italia. Ma allora perché BadTaste.it usa quell’espressione di scoperta trionfalistica per introdurre il suo incontro con questa bellissima e bravissima attrice del Massachusetts?

Semplice: con Pitch Perfect 2 la Banks debutta alla regia nel lungometraggio e lo fa alla grande. Le nuove avventure canore del gruppo a cappella delle Barden Bellas capitanato da Anna Kendrick e una sempre più scatenata Rebel Wilson (in Italia il primo capitolo uscì con il titolo Voices, N.d.R.), vede la Banks sia attrice che al timone della regia dimostrando un talento per la commedia fuori dal comune. Abbiamo davanti a noi una nuova, grande director donna?
Noi una risposta ce la siamo già data.

 

 

Ecco la trascrizione dell’intervista:

Prima di tutto: è nata una nuova regista. Brava!

Grazie!


Prima domanda: perché?

Perché diventare regista?


Sì…

Mi piace raccontare delle storie e avevo la sensazione che come attrice… ero arrivata alla consapevolezza che ci fosse qualcosa di più che potessi fare. Ho cercato in tutti i modi l’opportunità di fare di più e l’ho trovata quando il primo Pitch Perfect è arrivato nella mia vita permettendomi di divertirmi molto. Inoltre ho avuto la fortuna negli anni di apparire in un enorme franchise come Hunger Games e questo finalmente mi ha dato la possibilità di potermi dedicare completamente alla direzione di un film. Si tratta pur sempre di un anno della tua vita che viene impegnato al massimo quando ti trovi a dirigere un film. Allo stesso tempo adoro recitare e quindi Pitch Perfect 2 si è dimostrato la perfetta opportunità per una serie di ragioni: potevo recitarvi dentro, potevo lavorare con mio marito (il produttore Max Handelman, N.d.R.), potevo stare con i miei figli ogni giorno e finalmente potevo dirigere il mio primo film. E’ stata veramente la perfetta congiunzione di tanti elementi insieme. E poi ho potuto raccontare una storia che mi interessava veramente.


Di fatto non è stata la prima volta dietro la macchina da presa, giusto?

Ho fatto qualche cortometraggio negli anni. Ho diretto una pubblicità per l’American Heart Association intitolata Just a Little Heart Attack (2011). Quello spot ebbe un certo successo. Devo a quel commercial la possibilità di aver ottenuto questa regia perché la Universal lo ha apprezzato molto. C’è una donna protagonista e più che altro utilizza il tono che io volevo che Pitch Perfect 2 avesse.

Pitch Perfect 2

Uno dei miei film preferiti di sempre è Animal House (1978). Un film che entra molto in connessione con un certo tipo di mondo maschile della giovinezza. Quando ho visto Pitch Perfect 2 ho pensato che fosse… Animal House per le ragazze. Che cosa ne pensi?

Non volevamo fare un film solo per le donne. Volevamo fare un film che tutti potessero amare. Io adoro Animal House… e sono una ragazza! Quindi penso che i maschi possano amare Pitch Perfect 2.

 

Io infatti l’ho amato…

In realtà… pensavamo più a film sportivi come modelli per il film. Il vero punto di riferimento è sempre stato Rocky IV (1985). Abbiamo cercato di fare in modo che i DAS Sound Machine (la band a cappella tedesca grande rivale delle Bellas nel film, N.d.R.) si presentassero nel nostro film come Ivan Drago in Rocky IV. Mentre le Bellas sarebbero dovute essere le nostre Rocky.


Rebel Wilson… è il nuovo John Belushi?

Lo spero!

 

Hai mai fatto questa associazione tra lei e Belushi mentre ci lavoravi?

Non lo so… ci troviamo sicuramente di fronte una delle grandi della commedia moderna. Uno di quei grandi artisti che irrompe sulla scena una volta ogni tot di anni. E’ realmente speciale.

 

Qual è il suo segreto per te?

Il suo segreto… non so… meglio dire che il mio segreto per lei è stato quello di lasciarla australiana nel film. E’ stata veramente una buona mossa lasciare Rebel nel suo accento originale per il personaggio di Fat Amy. L’accento australiano le permette di rendere molto personale l’interpretazione. E’ quello che il pubblico ama del suo personaggio nel film. E’ specifico. Perfettamente specifico.


La tua Effie… canterà per caso a cappella nel prossimo e conclusivo Hunger Games?

Non penso che ci sarà molto canto nel prossimo Hunger Games… fammi pensare… no, non penso che canterò. Non è in programma. Hunger Games: Il canto della rivolta – Parte II… è guerra. L’atmosfera nel film è pesantissima e tutti noi personaggi cerchiamo l’arrivo di una nuova speranza. Vedremo…

***

Questa la sinossi:

Le Barden Bellas sono tornate! Le abbiamo viste scatenarsi sul palco in una competizione all’ultima hit per cercare la propria voce e la propria identità. Ma la sfida di Beca, Ciccia Amy, Chloe e le altre non è finita, pronte a mettere nuovamente alla prova la loro intesa musicale e a raggiungere nuovi traguardi. Preparatevi a ridere, ballare e soprattutto cantare insieme a loro.

La commedia diretta da Elizabeth Banks, attrice non protagonista e produttrice di Voices, e prodotta da Paul Brooks e Max Handelman, è stata scritta da Kay Cannon.

La pellicola sarà nelle sale americane dal 15 maggio 2015 e in quelle italiane dal 28 dello stesso mese.