Mmmmh, scusatemi, scusatemi tanto! Avevo fame!

Bryce Dallas Howard si presenta all’interno della suite del Le Bristol di Parigi raggiante con addosso un elegante abito verde.

E trangugiando un tramezzino con la stessa joie de vivre e voracità che avevamo noi giornalisti di fronte al ricco buffet dell’hospitality. Sono quei brevi istanti in cui riesci a capire con rapidità estrema che dovrai interagire con una persona dai piedi ben piantati a terra, che i minuti che passerai insieme al talent scorreranno via lisci come l’olio.

Minuti seguiti dalla spiazzante immagine della figlia di uno dei più importanti registi in circolazione che si rifugia per un paio di minuti nella toilette della stanza “costringendo” la sua assistente a guardarci e a dirci divertita: “Sì, lei è Bryce, è la protagonista di Jurassic World e credo debba usare un attimo la toilette!”.

Comè lavorare insieme a un collega carismatico come Chris Pratt?

Pfffffh… non saprei, tu che dici? [fa una faccia buffa, ndr.]

Non lo so!

È straordinario. Non c’è bisogno che stia qua ad elencare tutte le grandi coppie di attrici e attori che hanno fatto grande il cinema, tipo Bradley Cooper e Jennifer Lawrence per citarne una moderna o Spencer Tracy e Katharine Hepburn, interpreti che hanno spesso recitato insieme e amatissime dal pubblico, però vi posso rivelare che dopo le prime ventiquattro ore trascorse con lui ho pensato “Come posso fare per riuscire a girare ogni mio film insieme a Chris?”.

Il tuo personaggio ha un drastico cambiamento mano a mano che il film prosegue, all’inizio in un certo qual modo sembra molto poco umana.

Ho detto sì ha questo film ben prima di leggere la sceneggiatura. Ho parlato con Colin nel marzo del 2013 e penso che mi abbia richiamato a fine aprile o al massimo a inizio maggio per invitarmi a prendere parte al film. E non ho avuto modo di leggere lo script fino a settembre. Ma mi ha spiegato che la premessa era, appunto, quella che ormai sono trascorsi 22 anni, nel 2013 erano 20 esatti naturalmente, è il parco è ormai aperto. E se da una parte è straordinario per il pubblico avere la possibilità di recarsi in questo parco, l’esistenza dello stesso è condizionata dall’interesse delle persone. All’inizio del film è proprio il mio personaggio a dire “Ormai nessuno è più impressionato da un dinosauro”. Ed è stato quando Colin mi ha illustrato la premessa del film e alcuni piccoli dettagli della storia che ho capito che sarebbe stato un ottimo progetto. A me è parso un ottimo film, a voi? [noi giornalisti condividiamo le sue parole, ndr.]

In realtà poi la mia domanda era anche in relazione alle presenze femminili degli altri film.

Beh, dai, c’erano ottimi personaggi femminili. Non dimenticherò mai la Laura Dern di Jurassic Park. Diciamo che è un po’ tutto il concetto alla base di Jurassic World a differenziarlo dal resto. Il lato delle corporation ha ormai preso il sopravvento. Non è una questione di passione, ma di soldi. E anche se il personaggio di Masrani afferma di “Non badare a spese” in realtà si tratta solo di business. E bisogna trarne dei profitti. Interpretare un personaggio che, all’inizio, è del tutto scissa dalla sua parte più “umana”, completamente fuori strada su quelle che sono le priorità della vita, considerato che mette il guadagno del parco di fronte a ogni cosa e poi finisce per essere l’eroina del film… È un arco enorme per quel che riguarda l’evoluzione del personaggio. Lo è in qualsiasi film è forse lo è anche di più in un film d’azione come questo, dove lo schermo è pieno di dinosauri per il 70% del tempo. Sono rimasta davvero colpita dal lavoro fatto da Colin.

Il tuo primo credito cinematografico è quello di “Ragazza con il vestito giallo” in Apollo 13 [anche se in realtà è quello di ragazza con i capelli rossi nel pubblico in Parenti, Amici e tanti Guai, sempre di suo padre Ron Howard, ndr.]. Come è stato esordire nella parte di “Ragazza con il vestito giallo”?

Oh, a volte mi chiedo come abbia fatto IMDB a vedermi nel film di mio padre! Nella mia famiglia non ci era consentito di dedicarci professionalmente a questa carriera prima dell’essere diventati adulti. Sono stati sempre molto protettivi, ci hanno tenuti “lontani” dalla carriera di Ron Howard, siamo cresciuti in maniera sana e genuina… Poi mio madre è un pelo superstizioso e mia madre, che sta insieme a lui da quando avevano 16 anni, ha fatto la comparsa in ogni singolo film di mio papà… Per cui, a partire dall’età di sette anni, avevamo il permesso di apparire nelle sue opere. Sullo sfondo, come piccole comparse. La mia prima volta è stata in Parenti, Amici e tanti Guai. In Apollo 13 il costume designer era Daniel Orlandi, lo stesso di Jurassic World. E anche mio figlio che ha compiuto sette anni mentre lavoravo a Jurassic World è potuto comparire come comparsa nel film. È uno dei bambini che abbracciano i dinosauri nell’asilo dei dinosauri.

Spielberg capitava spesso a casa tua quando eri più piccola?

Beh, Steven è stato il mentore di mio padre, che ha sempre guardato a lui come a un esempio. Ma d’altronde suppongo che ogni generazione di filmmaker guardi a Spielberg come a un faro. Ma quando ero piccola disertavamo abbastanza Hollywood. Pensate che ci siamo addirittura trasferiti nel Connecticut. Nell’era antecedente a Internet. Quando si doveva addirittura prendere il telefono di casa per parlare con qualcuno! Riuscite più a immaginarvi uno scenario simile? Jurassic World

Tornando a Claire, hai parlato molto con Colin del tuo personaggio prima di cominciare le riprese?

Sì, molto. Anche perché sai, quando si fa cinema si punta anche a creare dei personaggi che siano graditi dal pubblico. E lei non doveva assolutamente esserlo all’inizio di Jurassic World. Quando interpreti qualcuno di profondamente odioso, è difficile vincere la diffidenza del pubblico e conquistarlo. Il primo giudizio su un personaggio tende a non mutare. Ci si mette tre secondi quando si guarda un film. “Ah! Mi piace questa persona! Questa no, è antipatica!”. All’inizio della pellicola la sua posizione è sbagliata, fa degli errori che avranno delle conseguenze terribili. In pratica tutto il film è la storia di come lei cerchi di porre rimedio ai suoi sbagli. Quindi abbiamo dovuto necessariamente parlare molto di lei, perché si trattava di trovare un giusto equilibrio. Bisognava creare un viaggio personale che fosse credibile per lei e per il pubblico. Mostrare come lei riesca ad abbracciare sentimenti come l’amore per la sua famiglia e il rispetto per gli animali.

Ti ricordi quando hai visto il primo film?

Sì, certo. In Connecticut, al cinema con i miei genitori. In un week end. Non sapevo se avrei avuto modo di vederlo in sala perché avevo 12 anni e Jurassic Park era PG-13 e i miei sono sempre stati alquanto inflessibili su queste cose. Loro lo avevano già visto durante la opening night e tornati a casa mi dissero “No, questo è un film che devi vedere sul grande schermo perché si tratta di storia del cinema”. E così mi ci hanno portato insieme a un po’ di amici. Penso di non aver mai provato un senso di meraviglia maggiore di quello provato guardando Jurassic Park al cinema.

È stato in qualche modo intimidatorio il pensiero di prendere parte a questo film che è comunque il sequel di quello diretto da Spielberg?

Sì. non facevo altro che ripetermi “Non incasinare tutto! Non incasinare tutto!”. E parlo anche per la mia parte di fan di Jurassic Park. Anche io volevo vedere qualcosa che fosse all’altezza del nome che porta. Poi oggi il pubblico è anche più smaliziato di prima per un mucchio di motivi diversi, dalle serie tv che ormai hanno raggiunto un livello qualitativo eccelso agli impianti di home cinema con cui poi riguardiamo i lungometraggi a casa. Quindi se una persona si prende la briga di andare al cinema e scegliere di vedere una pellicola deve essere ripagata con qualcosa per cui vale la pena uscire di casa. Che sia migliore di una puntata di uno show tv. Magari sono troppo ottimista in tal senso, ma mi pare che gli studi cinematografici siano ben consapevoli di questa cosa. Il fatto che Jurassic World sia stato fatto ora, dopo tutto questo tempo, è anche sintomo dell’elevato livello di scrutinio e giudizio preventivo cui è stato sottoposto. È un film che funziona perché si è lavorato sulla sua storia tenendo bene a mente le aspettative del pubblico, l’amore della gente verso Jurassic Park. È un percorso opposto a quello che avviene nel parco: qua è la storia che viene posta davanti al profitto.

Ieri durante il red carpet mi hai detto che hai davvero indossato i tacchi durante le tue scene. Ma li indossavi anche durante gli stunt?

Sì, era davvero importante per me che Claire indossasse quelle scarpe per tutto il tempo, non solo per il film in sé, ma anche per me, per entrare meglio nei panni di una persona come lei. Anche adesso mi ritrovo a indossare delle scarpe col tacco, ma di base porto sempre delle sneakers. Ma in un certo qual modo i tacchi rappresentano la forza di Claire e alla fine il fatto che lei riesca a correre via da qualcosa, non dirò cosa anche se voi sapete di cosa sto parlando perché avete visto il film… È un momento genuinamente eroico e il fatto che lei avesse ancora addosso i suoi tacchi è una prova ulteriore della sua forza di donna.

Ma erano indistruttibili!

Guarda, a essere onesti dei tacchi davvero ottimi! Avevamo delle scarpe costosissime e alla fine siamo finiti per usare questo paio di calzature che sono costate meno di 100 dollari.

 

Jurassic World Coverage

 

Cosa ne pensate? Potete dircelo nei commenti qui sotto o in questo post del Forum Cinema.

Il film sarà ambientato nel presente, a Isla Nublar, 22 anni dopo gli eventi del primo film.

Nel cast Chris Pratt, Bryce Dallas Howard, Ty Simpkins, Vincent D’Onofrio, BD Wong, Jake Johnson, Nick Robinson, Omar Sy e Irrfan Khan. Alla produzione Frank Marshall e Pat Crowley.

La release di Jurassic World è fissata al 12 giugno 2015, in Italia al giorno prima. La sceneggiatura è stata curata da Rick Jaffa e Amanda Silver e rimaneggiata da Colin Trevorrow e Derek Connolly.

Queste le note ufficiali:

Steven Spielberg ritorna nei panni di produttore esecutivo per JURASSIC WORLD, l’atteso nuovo capitolo della saga di Jurassic Park. Colin Trevorrow dirige l’epica avventura d’azione basata sui personaggi creati da Michael Crichton. La sceneggiatura è firmata da Rick Jaffa e Amanda Silver insieme a Trevorrow e Derek Connolly,  il soggetto è scritto da Rick Jaffa e Amanda Silver.
Prodotto da Frank Marshall e Pat Crowley.