Poche ore fa, vi abbiamo fatto vedere le divise delle nuove Ghostbusters, ultimo e più recente esempio, se non di remake, di pellicola dichiaratamente ispirata a un classico degli anni’80.

Quella dei reboot e dei rifacimenti di vecchie è una vera e propria mania basata sul potere del “pre-sold title”, opere che possono garantire un rientro economico solo perché detengono uno specifico nome, ma, a quanto pare, c’è una saga amatissima che è destinata a rimanere intoccata: quella di Ritorno al Futuro.

È stato lo stesso Robert Zemeckis a parlare della questione dalle pagine del The Telegraph.

Il regista, insieme al produttore Bob Gale, è il depositario dei diritti del franchise e alla domanda “Pondereresti mai l’idea di un remake del film?” ha risposto:

Oh Dio, no. È una cosa che non potrà mai accadere finché io e Bob non saremo morti. Poi sono sicuro che ci proverebbero, a meno che non ci sia un modo per impedirlo da parte della nostra proprietà fondiaria […] Voglio dire, per me è una roba oltraggiosa. Specialmente perché è un ottimo film. È come dire “Rifacciamo Quarto Potere. Chi ingaggiamo per la parte di Kane?”. Che follia sarebbe mai questa? Perché qualcuno dovrebbe farlo?

Zemeckis sa che il film potrebbe fare un mucchio di soldi campando di rendita sul nome che porta, ma è ben consapevole del fatto che “verrebbe messo allo spiedo”.

Stando al contratto firmato dal regista e da Bob Gale con la Amblin e la Universal nel 1984, i due hanno il totale controllo sui film fino alla loro morte. Zemeckis ha espressi anche una certa contrarietà sui progetti di remake (televisivo) di All’Inseguimento della Pietra Verde, ma ha ammesso di non aver alcun potere contrattuale su quest’altra vicenda, dato che in quel caso si trattava di un film su commissione.