Da Monster (2005) a Babadook (2014)

La regista ex attrice Jennifer Kent ha fatto come il Damien Chazelle di Whiplash. Prima un corto e poi un lungo. Lei ha aspettato però molto di più. E soprattutto… ha rovinato il suo corto. Ci sono molte differenze tra Monster e Babadook. Nell’economia dei 9 minuti di narrazione audiovisiva in bianco e nero è tutto più equilibrato e organico: la mamma non sembra così esasperata e stucchevole nella recitazione come nel lungo, il bambino non è così insopportabile e il nostro mostrone Babadook (qui senza cappello ma con un capello lungo e un viso pallido alla gothic metal) cresce e diminuisce in altezza a seconda di quanto la mamma si incavola.
Grande idea: se la mamma alza la voce, lui si fa piccolo piccolo. Se la maternità single si fa ordine dando ordini e ritrovando la propria voce… tutto il mondo infantile attorno a lei ridimensiona la sua aggressività horror (Babadook) o da piccola peste (figlio).
Il corto è una commedia horror i...