Non possiamo affermare con alcuna certezza dove stia la verità in materia di rapporti fra i Marvel Studios e gli attori ingaggiati a interpretare i vari personaggi dell’UCM.

Quello che è certo è che, in passato, sono stati sostanzialmente tre i nomi a tenere maggiormente catalizzata l’attenzione dei media in materia: Edward Norton, Mickey Rourke e Terrence Howard.

Storie di divorzi professionali e successivi rimpiazzi come nei casi di Norton e Howard a cui sono subentrati Mark Ruffalo e Don Cheadle rispettivamente nei ruoli di Bruce BannerJames “Rhodey” Rhodes. Nonostante siano ormai passati ben sette anni dalla release del primo Iron Man di Jon Favreau, Terrence Howard, come emerge da un lungo e corposo profilo pubblicato dal Rolling Stone, ha ancora qualche sassolino nella scarpa da levarsi, specie perché, dopo l’estromissione da Iron Man 2, sono iniziate a circolare voci sul suo temperamento “complicato” che l’hanno reso per anni “persona non grata” a Hollywood, prima di riprendere a risalire la china.

L’attore, che ai tempi del primo cinecomic dell’UCM, proveniva dai successi di Crash e Hustle & Flow, è stato il primo talent ingaggiato dai Marvel Studios, nonché quello con il salario più alto, ben 3.5 milioni di dollari più altri 5 che si sarebbero aggiunti nel caso di un sequel. Howard aveva appreso che lo studio non era tanto sicuro su una star al tempo ancora appannata come Robert Downey Jr. a causa dei suoi trascorsi con la droga. A quel punto Howard, secondo una versione dei fatti sempre fermamente smentita dalla Casa delle Idee, avrebbe proposto un decurtamento di un milione dal suo ingaggio se avessero dato a Downey Jr. la possibilità di effettuare un’audizione e, eventualmente, affidargli la parte.

Arrivato il momento di girare Iron Man 2, racconta Howard, “il mio agente ha ricevuto una chiamata dallo studio in cui si richiedeva un abbassamento della mia paga e una riduzione del mio ruolo, a cui lui ha risposto ‘Andate a fanculo’. 24 ore dopo mi avevano già rimpiazzato con Don Cheadle. E così il giorno dopo ho chiamato Robert per dirgli ‘Ehy amico, guarda che…’ lasciando messaggi alla sua assistente. L’avrò chiamato almeno 17 volte quel giorno e 21 quello successivo. Non ho mai ricevuto una risposta da lui. E indovinate chi si è intascato i miei soldi? Anzi, si è beccato proprio l’intero franchise, quindi gli ho fatto guadagnare almeno 100 milioni di dollari. Una cosa che si è tradotta in una perdita di 100 milioni per me solamente perché mi sono preso cura di un’altra persona. Ma sai cosa? Lo rifarei anche oggi perché sono fatto così”.

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