Non sono giornate particolarmente positive per la Warner Bros. che si trova a dover gestire il terzo flop stagionale, Pan – Viaggio nell’Isola che non c’è, dopo aver incassato (e mai verbo fu più paradossale) i tonfi di Jupiter – Il Destino dell’Universo e Operazione U.N.C.L.E.

Se volete conoscere tutti i dettagli di questa bomba di celluloide costata 150 milioni (più altri 125 di publicity and avdertising) che potrebbe generare una perdita compresa fra i 130 e i 150 milioni di dollari, rimandiamo alla lettura di questo articolo.

In un articolo pubblicato dall’Hollywood Reporter viene ora spiegato che lo studio potrebbe avere fra le mani un’altra gatta da pelare.

Una gatta da 180 milioni di dollari di budget, spese di promozione escluse.

Parliamo del Tarzan di David Yates, la pellicola che ha come protagonisti i – relativamente sconosciuti al grande pubblico – Alexander Skarsgard e Margot Robbie. Le riprese sono ormai terminate da tempo e il progetto si trova dunque in fase di post-produzione in vista della release fissata al 1° luglio prossimo. Nel mentre però il regista ha già cominciato, da agosto, a lavorare attivamente al primo spin-off di Harry Potter, Gli Animali Fantastici: Dove Trovarli, abbandonando di fatto, per volere dello studio, quello sul personaggio immaginario inventato da Edgar Rice Burroughs.

Secondo la Warner, si tratterebbe di una mossa già preventivata e gli executive della major sarebbero fiduciosi del fatto che Yates, un asset fondamentale che ha dalla sua quattro capitoli di Harry Potter da un box office di quasi 4 miliardi di dollari, possa essere in grado di consegnare entrambe le pellicole.

I primi screening però sarebbero stati negativi, ma, anche qua, la major non si dice preoccupata: la versione mostrata non era quella definitiva e vengono citati i casi di altri filmmaker come Steven Spielberg e Clint Eastwood che, in passato, hanno lavorato su più pellicole contemporaneamente (anche se non si trattava di progetti dal budget così elevato come Tarzan e Gli Animali Fantastici, i cui costi produttivi si aggirano intorno ai 180 milioni cadauno).

Secondo svariati analisti, si tratta degli effetti della “battaglia intestina” alla major che ha infine portato alla nomina di Kevin Tsujihara a CEO della Warner Bros. Entertainment. Tsujihara, precedentemente presidente della Warner Bros. Home Entertainment, non aveva esperienza diretta in materia di produzione cinematografica e televisiva. Con lui è arrivato il successo di The LEGO Movie e le rosee speranze di un futuro fatto di nuove pellicole potteriane e cinefumettistiche, ma anche un presente fatto di enormi passi falsi come quelli citati.

Tarzan avrebbe inoltre subìto gli effetti della morte del produttore Jerry Weintraub, scomparso lo scorso luglio all’età di 77 anni.

Secondo l’analista di Wall Street Harold Vogel, non ci saranno ripercussioni particolarmente pesanti sul prezzo del titolo Time Warner, ma lo specialista non manca di far notare che l’intera strategia dello studio, negli ultimi due anni, non avrebbe fatto altro che emulare la Disney e la Marvel, denotando una certa carenza di idee dimostrata anche dai progetti fantasy/storici come Pan, Re Artù di Guy Ritchie e un live action del Libro della Giungla in uscita un anno dopo quello di Jon Favreau prodotto dalla Casa di Topolino.

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