Con quella faccia non ce la poteva fare a diventare un protagonista, non era il tipo di attore, non aveva il tipo di fisico, era in una parola troppo “disturbante”. La sua vocazione naturale era dall’altra parte della barricata, tra gli uomini intriganti e pericolosi, bastardi e senza mezze misure: i villain. Troppo carismatico, troppo calamitante e provocatorio per essere una figura portante di un film commerciale. Alan Rickman era semplicemente troppo comunicativo e la sua carica troppo coinvolgente per poter diventare un protagonista, più facile essere quello che tutti devono odiare.

Tutto nasce con Trappola di Cristallo, quando John McTiernan lo tira fuori dai casting televisivi e dalle parti e particine in serie tv, per affidargli Hans Gruber, poco più che un villain pretestuoso per un film che aveva il compito di lanciare Bruce Willis come eroe d’azione. Di personaggi come Gruber ne abbiamo visti ...