Lo ha detto Quentin Tarantino per primo che la scelta del 70mm non ha solo a che vedere con il piacere di mettere in scena un film in un formato grandioso, ma gli ha consentito di muoversi meglio tra le strette pareti della baracca in cui è ambientato The Hateful Eight.
Nonostante si tratti di un formato solitamente sfruttato per i grandi spazi e le scene con molte comparse, qui la grande pellicola è usata dal regista quasi solo in uno spazio chiuso, con occasionali fughe nei grandi paesaggi che lo circondano.

Abbiamo radunato alcune delle scene che più ci hanno colpito per l’uso del formato e per come si fanno forza delle peculiarietà del 70mm.
Molto di tutto questo è godibile anche nelle proiezioni in digitale poiché è stato “catturato” dal grande obiettivo e poi riversato, anche se chiaramente nelle proiezioni su schermi grandissimi eppur nitide offerte da chi mostra il film nel formato originale (in Italia alla Cineteca di Bologna, a Cinecittà e all’Arcadia di Melzo) lo si può appr...