Dopo l’arrivo della prima foto di Scarlett Johansson nei panni di Motoko Kusanagi nell’adattamento cinematografico di Ghost in the Shell prodotto dalla Paramount e diretto da Rupert Sanders, si sono levate le solite, prevedibili accuse di “whitewashing” nei confronti di un film che vede un’attrice bianca interpretare il personaggio di una serie di manga e anime nipponici.

Abbiamo già riportato la sensata analisi di Max Landis in materia (la trovate in questo articolo), ma ora l’Hollywood Reporter cita le dichiarazioni di Sam Yoshiba, responsabile della divisione affari internazionali della Kōdansha Limited, la casa editrice del fumetto.

Se osserviamo la sua carriera fino ad oggi, ritengo che Scarlett Johansson sia una buona scelta per quel che riguarda il casting. Possiede quel giusto sentore cyberpunk. E, innanzitutto, noi stessi non avevamo mai pensato che sarebbe stata un’attrice giapponese a interpretare Motoko. Questa è un’opportunità unica per vedere una proprietà intellettuale giapponese circolare in tutto il mondo.

Yoshiba, che ha anche avuto modo di visitare il set neozelandese della pellicola, si è detto anche impressionato per il rispetto dimostrato nei confronti del materiale alla base dell’adattamento.

A seguire la sinossi:

Ghost in the Shell segue la storia del Maggiore, ibrido cyborg-umano unico nel suo genere alla guida della Sezione di Sicurezza Pubblica numero 9. Decisa a fermare i criminali e gli estremisti più pericolosi, la Sezione 9 viene minacciata da un nemico il cui unico scopo è distruggere tutti i traguardi raggiunti dalla Hanka Robotic nella cibernetica.

A dirigere la pellicola c’è Rupert Sanders, regista di Biancaneve e il Cacciatore, su uno script di William Wheeler. Alla produzione Avi Arad, Ari Arad e Steven Paul.

Nel cast troviamo, oltre a Scarlett Johansson, anche Beat Takeshi Kitano (Daisuke Aramaki), Juliette Binoche ( Dr. Ouelet), Michael Pitt (Kuze), Pilou Asbæk (Batou) e Kaori Momoi. I componenti della Sezione 9 sono interpretati da Chin Han, Danusia Samal, Lasarus Ratuere, Yutaka Izumihara and Tuwanda Manyimo.

I diritti del manga futuristico del 1989 creato da Masamune Shirow, che in Giappone è stato riadattato in varie forme (serie tv, videogiochi, film), sono stati acquisiti dalla DreamWorks diversi anni fa, con l’obiettivo di creare un grande kolossal fantascientifico.

La release è fissata al 31 marzo 2017.

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