Gavin Polone, tra i produttori di Qua la Zampa, ha inviato una lunga lettera all’Hollywood Reporter per esprimere la propria posizione in merito al video diffuso da TMZ, che mostra una controversa sequenza dei lavori del film nella quale è stato impiegato un pastore tedesco.

Polone interviene su quanto accaduto sul set, sull’invito da parte della PETA a boicottare il film e sulla questione più generale dell’utilizzo di animali da parte degli studios. Vi riportiamo, qui di seguito, il suo intervento:

Proprio come voi, sono sicuro, sono rimasto costernato alla visione di quel video, girato a Winnipeg nell’ottobre del 2015 sul set di Qua la Zampa, con un addestratore che forza uno spaventato pastore tedesco a entrare in una piscina. A differenza di voi, la terribile sensazione suscitata in me da quel video è stata accresciuta dal fatto che io stesso sono il produttore del film e dal fatto che gran parte di ciò che sono è legato indissolubilmente alla mia fama di difensore degli animali e del loro benessere. (…) L’amore per gli animali definisce la mia esistenza, ed è questo amore ad avermi spinto per anni a fare sì che il bellissimo romanzo di Bruce Cameron, incentrato sul legame tra un uomo e un cane, divenisse un film. In parte, i miei sentimenti nei confronti degli animali si sono formati quando ero bambino, con film come Sounder e Born Free e show come Lassie. Io volevo promuovere i sentimenti che avevo sviluppato da bambino facendo un film pieno di significato proprio su questo. Quindi ora, l’idea che io sia legato a queste accuse di maltrattamenti nei confronti di un cane è, per usare un eufemismo, dolorosa. Quando ho eliminato la nebbia dalla mia testa, ho capito che cosa è successo, chi ne è stato responsabile e quale può essere stato il mio ruolo in tutto questo. Nonostante mi trovassi a Los Angeles mentre quella scena veniva girata, sono stato sul set del film per circa il 70% delle undici settimane di produzione e ho assistito gli addestratori, reclutati da una compagnia chiamata Birds and Animals Unlimited, che gestiva gli animali quotidianamente. Neanche una volta ho avuto l’impressione che un animale fosse in pericolo o che non si trovasse a proprio agio. Vivo da solo con un cane e due gatti, e sono molto sensibile alle loro emozioni. Il comportamento di quel cane, nel video, non collima con quanto avevo osservato nelle settimane precedenti di produzione.

Non appena il video è stato diffuso da TMZ, la PETA ha chiesto il boicottaggio del film e io ho iniziato a ricevere messaggi su Twitter che spaziavano dalle educate domande su cosa fosse accaduto alla rabbia di molti utenti. Non sono stato sorpreso, perché anche io ho invitato al boicottaggio di chi credo si comporti in maniera sbagliata nei confronti degli animali. Ho parlato con Holly Bario, presidente del ramo produzione alla Amblin Partners, lo studio che ha prodotto il film. Mi ha detto che stanno investigando su come una cosa simile sia potuta accadere e che terranno conto di coloro che ne sono responsabili: ciò che volevo sentire. Cinicamente potrei dire che i dirigenti dello studio stanno proteggendo un loro investimento, cosa che è vera, ma so anche che tutti loro amano i cani e sono brave persone, e credo che siano stati tutti genuinamente preoccupati della salute degli animali del film. Giovedì sono andato alla Amblin e ho guardato tutte le scene filmate durante la giornata in questione. Come nel video che avete visto, mi sembrano evidenti due cose: 1) l’addestratore prova a forzare il cane a entrare in acqua, per 35-40 secondi, quando chiaramente il cane non voleva farlo 2) in una sequenza successiva, filmata più tardi, il cane è in acqua, da solo, e alla fine la sua testa rimane sommersa per almeno 4 secondi. Tutto questo non ha assolutamente scuse e non sarebbe mai dovuto accadere. L’addestratore avrebbe dovuto fermarsi non appena constatato che il cane non aveva intenzione di immergersi in acqua e il personale avrebbe dovuto assistere l’animale in modo che non finisse mai sott’acqua. Il rappresentante della AHA (American Humane Association) che è pagato dalla produzione per assicurare che gli animali abbiano un trattamento adeguato da parte delle persone, sarebbe dovuto immediatamente intervenire in entrambi i momenti che avete visto nel filmato. Proprio come avrebbe dovuto fare chiunque, in quel momento, sul set. Queste persone dovrebbero essere ritenute responsabili e non dovrebbero mai più essere ingaggiate né dallo studio né dalle società collegate. Inoltre, ritengo me stesso responsabile perché, nonostante non fossi presente, sapevo e avevo già scritto come in passato la AHA fosse stata inefficiente nel corso degli anni, senza offrire una protezione adeguata affinché eventi come questi fossero fermati e senza protestare efficacemente al verificarsi di cose simili. Nonostante la AHA sia il garante standard della salute degli animali di tutte le produzioni degli studios e nonostante io non sia stato consultato quando sono stati assunti gli addestratori, avrei dovuto lottare con lo studio per trovare delle valide alternative. Non l’ho fatto, e non c’è niente che possa mitigare la mia negligenza. Mi dispiace davvero molto.

Tuttavia, senza sottrarmi alle responsabilità, c’è altro da sapere su questa storia. Nel video delle prove di quella scena si può vedere il cane che non solo non ha alcuna paura dell’acqua, ma non vede l’ora di saltarci dentro. In effetti, l’addestratore in quel caso ha dovuto trattenerlo dal gettarsi in acqua troppo presto. La scena si è svolta senza alcun problema, nonostante sia stata girata dal lato sinistro della piscina, e non dal destro, ovvero dal lato che vedete nel video di TMZ. Inoltre, nei filmati delle prove, è chiaro che c’è un addetto alla sicurezza in acqua accanto cane, per proteggerlo in caso di qualsiasi problema, due addestratori, uno stunt coordinator e un altro addetto alla sicurezza, oltre a varie piattaforme sulle quali il cane, in acqua, può salire tutte le volte che ne ha bisogno. (…). Prima di girare la scena, è stato cambiato il punto di partenza del cane dal lato sinistro della piscina al lato destro. È questo che, evidentemente, lo ha spaventato. Quando il cane non ha voluto ripetere la scena da quella posizione hanno tagliato tutto, anche se troppo tardi, e sono tornati alla sua posizione originaria, Da lì, il cane era a proprio agio e la scena è stata girata. Il video di TMZ mostra solamente i lavori della sequenza incompiuta di quando il cane si trova sul lato destro. Quello che è chiaro dopo aver visto tutto il materiale girato è che il cane non è mai stato forzato a entrare in acqua.

Da un’angolazione diversa di una delle sequenze, si vede chiaramente una zona calma dell’acqua, agitata artificialmente, attraverso la quale il cane nuota. Ma non si vede nel video di TMZ. Avete anche visto un momento nel quale il cane scompare sott’acqua per qualche secondo, cosa che non sarebbe mai dovuta accadere, e gli addetti che lo tirano fuori dalla piscina. Fuori, il cane poi si è tolto parte dell’acqua che aveva addosso e ha tranquillamente trottato intorno alla piscina, del tutto impassibile. La versione del video di TMZ, nella quale ci sono due sequenze montate una di seguito all’altra, dà l’impressione che il cane sia stato buttato in acqua e che poi abbia rischiato di affogare, dal momento che le due parti del video sembrano essere collegate tra loro. Non si vede mai il cane che viene tirato fuori, e quello che viene mostrato è fortemente fuorviante. Inoltre, ho visto un video del cane girato proprio giovedì e posso dire di essere contento che Hercules stia molto bene.

Una cosa che vorrei invitarvi a considerare è: perché la persona che ha montato quel video ha voluto darvi l’impressione che le due sequenze fossero collegate e non vi ha lasciato vedere che il cane alla fine stava bene e che non è mai stato in pericolo mortale? Inoltre, perché la persona che ha girato quel video se l’è tenuto per un anno e tre mesi prima di diffonderlo? (…) Chiaramente, aspettando una data a pochi giorni dall’uscita del film nelle sale, ha potuto vendere a un prezzo molto più alto il video a TMZ, che sappiamo tutti che paga profumatamente per video che possono fare notizia. Posso solo credere che sia stata la ricerca di un profitto a portare l’autore del video a comportarsi così.

Come ho detto, la PETA ha invitato tutti a boicottare il film. Non solo ha fatto circolare un video che dà un’idea parziale e non accurata di ciò che è accaduto, ma ha anche incluso in un loro video una scena del trailer del film nella quale vedete un cane che salta in un muro d’acqua. Ma quello non è un vero cane, ma è realizzato in CGI. Non è questa la definizione di “notizia falsa”?. In un altro post mostrano addirittura un pastore tedesco in una gabbia, che tuttavia non è un nostro cane. Ancora una volta, tutto questo è fuorviante.

Ho incontrato gente alla PETA, in passato. Come molti altri sostenitori dei diritti degli animali, ho sperato di coltivare un rapporto con loro. Ho parlato con loro, in passato, della necessità di un’organizzazione migliore della AHA per assicurare il benessere degli animali sui set e ho offerto il mio aiuto. Ma non sono stati interessati. Scambiando delle email con Lisa Lange, uno dei dirigenti della PETA, mi è stato detto che il gruppo non preme per un trattamento migliore degli animali sui set, ma per la loro completa rimozione da ogni produzione.

Come Lisa, io stesso ritengo che gli animali selvatici non dovrebbero mai essere utilizzati sui set. (…) La CGI, in effetti, ha rimpiazzato l’uso di questa tipologia di animali in grandi produzioni come Il Pianeta delle Scimmie o Revenant – Redivivo. Ma anche in quei film, alcuni animali sono stati utilizzati. L’idea di fare un piccolo film come Qua la Zampa con tutti gli animali in CGI è impossibile, poiché rimpiazzare ogni singolo animale del film avrebbe costi astronomici. Per esempio, il cane digitale che ho menzionato prima è costato 41.075 dollari. Estendete il tutto all’intero film, nel quale c’è un cane praticamente in ogni sequenza con altri animali sullo sfondo. I costi si moltiplicherebbero per quattro o per cinque, portando il budget a oltre 110 milioni di dollari, rendendo il progetto economicamente impossibile. La posizione della PETA è ovviamente estrema e non dovrebbe portare a grandi risultati. (…) Per esempio, nel 2008 la PETA ha inviato una lettera alle gelaterie di Ben & Jerry suggerendo loro di smettere di usare latte di mucca per i loro prodotti e utilizzare invece latte materno. Hanno protestato contro vari videogiochi per la crudeltà mostrata nei confronti di animali digitali. Hanno postato vari articoli nei quali sostengono che alcuni prodotti caseari causerebbero autismo. (…) Il fatto che la PETA abbia un’agenda impossibile e che qualcuno abbia cercato di fare soldi mettendo in cattiva luce il mio film, non costituisce tuttavia una giustificazione per gli errori commessi 15 mesi fa, senza tener conto che il cane in questione è rimasto illeso.

Cosa possiamo fare in relazione agli errori commessi quel giorno di ottobre 2015 sul set di Qua la Zampa? La PETA sostiene che il film debba essere boicottato e che nessun cane dovrebbe mai essere utilizzato in un film o in televisione. Ma se un insegnante colpisse un alunno in classe, l’intera scuola dovrebbe essere chiusa e tutti gli alunni dovrebbero essere lasciati senza istruzione? Questo è un film che intende rinforzare l’dea che gli animali siano senzienti e che dobbiamo proteggerli, proprio come mi hanno fatto capire i film che ho visto da piccolo. (…) Non sarebbe meglio tentare di risolvere i problemi che hanno portato a questo spiacevole e anomalo evento e ignorare le manipolazioni mediatiche e le mezze verità disseminate da coloro che hanno motivazioni finanziare o estreme? Posso giurarvi che il fatto che io guadagni anche una sola monetina o meno da questo film non avrà alcun effetto sulla mia vita. Ma se gli studios smettessero di sostenere film come Qua la Zampa per paura di essere attaccati da gruppi come la PETA, e se i bambini che oggi hanno l’età che avevo io quando ho capito che gli animali meritano amore e protezione non potessero più vedere questi film, tutto questo avrebbe un effetto negativo proprio sul benessere degli animali.

Fonte: Hollywood Reporter

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