Davidlynch.com

Dopo il successo tradizionalmente cinematografico di Mulholland Drive (2001), con premi vinti, riproposta del culto hollywoodiano, consenso e nuove star imposte nell’immaginario (Naomi Watts), Lynch sceglie di tornare sperimentale puntando tutto (anche soldi suoi) su qualcosa di chiaramente non proficuo a più livelli, affidato a una veterana da mettere sotto torchio (Laura Dern), tutto girato per la prima volta in digitale (Sony DSR-PD150), lunghissimo (180 minuti: record per il regista) e con parecchia Europa dell’Est coinvolta anche come location (Polonia). Inland Empire non ha una sceneggiatura (Lynch lavora mano a mano a scene singole) ed è figlio di un momento post-2001 dove il nostro si rivolge al web ed è molto attivo sul suo sito personale nella creazione di contenuti audiovisivi alternativi alla tradizionale proposta cinematografica, come la sitcom Rabbits inserita beffardamente in quel minimo di plot per avvertire definitivamente lo spettatore circ...