Una delle sorprese del concorso della 74. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia è Tre Manifesti a Ebbing, Missouri, diretto dal regista Martin McDonagh.

Al festival erano presenti anche i protagonisti di Frances McDormand, Sam Rockwell, Woody Harrelson e il produttore Graham Broadbent.

La protagonista, commentando l’atmosfera della storia portata sul grande schermo, ha dichiarato:

“Martin dà il meglio quando si unisce la malinconia con gli aspetti divertenti, dal mio punto di vista c’era un grandioso script, era come dovrebbe essere un’incredibile opera letteraria. Per quel che mi riguarda è stato come fare surf, è stato incredibilmente soddisfacente ed elettrizzante”.

Il filmmaker ha poi spiegato che ha scelto gli interpreti perché li ritiene i migliori della loro generazione, oltre al fatto che Frances unisce umorismo e tragedia, mentre ha pensato subito Sam Rockwell per la parte perché era un ruolo per cui lo ritiene incredibilmente adatto.

Frances, spiegando come si è preparata per la parte di Mildred Hayes, ha dichiarato:

“Non faccio molte ricerche, ho cercato personaggi iconici che potessero ricordarmi la sua personalità ma trovavo solo personaggi maschili, non donne perché di solito in quel caso viene spesso inserito l’elemento della sessualità che qui non era presente. Per film mi sono ispirata in parte a John Wayne e penso che sia interessante che pur essendo razzista alla fine dei film provi empatia nei suoi confronti”.

L’attrice ha inoltre rivelato che avrebbe voluto modificare la sceneggiatura:

“Ho ricevuto questo script a 58 anni… e non credevo che una donna avrebbe avuto dei figli così tardi, e ho chiesto di trasformarla in una nonna, ma il regista non voleva perché era convinto che una nonna non avrebbe combattuto così tanto per i nipoti, poi mio marito mi ha detto di smetterla di discutere con Martin e accettare la parte”.

La fonte di ispirazione del film, come rivelato da Martin, nasce da un fatto realmente accaduto:

“Mentre ero su un bus in viaggio per l’America ho visto dei cartelloni simili, era qualcosa di doloroso, dark e tragico e mi sono chiesto chi avrebbe potuto mettere dei cartelli così dolorosi e in cui era evidente la rabbia”.

 

SPECIALE FESTIVAL DI VENEZIA

Classifiche consigliate