Star Wars: Gli Ultimi Jedi: Rian Johnson a ruota libera sul film e sulla libertà creativa di cui ha goduto!

Star Wars: Gli Ultimi Jedi
di Rian Johnson
14 dicembre 2017
Nonostante la storia della “rinascita” di Star Wars sia stata accompagnata fin dal principio dalle classiche storie hollywoodiane fatte di divergenze creative fra creativi e produzione – da Michael Arndt inizialmente ingaggiato per realizzare la sceneggiatura de Il Risveglio della Forza, poi riscritta da J.J.Abrams e Lawrence Kasdan fino ad arrivare al recentissimo divorzio fra la Lucasfilm e Colin Trevorrow – pare proprio che il regista e sceneggiatore di Star Wars: Gli Ultimi Jedi, Rian Johnson, non abbia avuto a che fare con nessuno di questi problemi.

Johnson ha rilasciato una lunga intervista al The New York Times in cui ha infatti discusso, in maniera alquanto estesa, della lavorazione della nuova pellicola di Guerre Stellari in uscita a dicembre.

A seguire vi proponiamo la nostra traduzione di alcuni dei passaggi più interessanti:

Quanto sono stati importanti per te i film “originali” di Star Wars?

Star Wars era tutto per me. Quando ero ragazzino io, potevi vederli una, al massimo due volte, ma era quando ti ritrovavi a giocare in cortile con i giochi di Guerre Stellari che cominciavi a raccontarti le tue personali storie di Star Wars. È stato emotivamente indescrivibile mettere piede sul set del Millennium Falcon perché era il gioco che tutti noi della mia generazione abbiamo avuto da piccoli. E, ad un tratto, mi sono ritrovato dentro al vero Falcon. Tutto ciò ha un che di irreale.

Come hai appreso di essere stato preso in considerazione per scrivere e dirigere un nuovo Star Wars?

È accaduto tutto in maniera estremamente inattesa e improvvisa. Avevo avuto dei meeting di carattere molto generico con Kathy Kennedy appena lei aveva assunto le redini della Lucasfilm. Ma non pensavo di avere qualche possibilità, di essere in corsa, perché davo per scontato che ogni regista del pianeta volesse dirigere uno Star Wars. E poi è arrivata la proposta. Tipo sgancio di una bomba. Mi trovo a realizzare di punto in bianco che “Oh, è un meeting che ha a che fare con questo!”. Non ho neanche provato a nascondere il fatto che stavo andando fuori di testa per la cosa. Ma ho anche detto “Posso pensarci un attimo?”

Perché hai esitato?

Dopo il successo di Looper sono stato contattato per lavorare a svariati franchise e robe del genere e mi stavo abituando a dire “No”. Ma questa era una occasione diversa, significava davvero troppo per me e lo scenario peggiore che mi raffiguravo nella testa era l’avere una brutta esperienza alla regia di uno Star Wars.

Secondo te Ms. Kennedy è rimasta sorpresa dal fatto che non hai accettato subito?

Era leggermente confusa, penso. Per quel che mi riguarda, nei giorni successivi non sono riuscito a dormire, pensavo che avrei stilato tutta una lista di pro e contro, ma alla fine della fiera si trattava di una scelta dettata dal cuore. Non potevo non girare questo film.

Quanto di Gli Ultimi Jedi ti è stato “imposto” dagli eventi di Il Risveglio della Forza e dalla Lucasfilm?
M’immaginavo anche io che mi sarei ritrovato a osservare questa gigantesca mappa appesa a una parete che mi avrebbe mostrato tutto lo svolgimento del film, ma non è stato affatto così. Mi hanno consegnato la sceneggiatura dell’Episodio VII e potevo guardare tutti i giornalieri di J.J.Abrams. E tutto è stato all’insegna del “Come possiamo proseguire?”. È stato straordinario […] Non ci sono state imposizioni. Ma sai, è il secondo film di una Trilogia. Il primo film ha il compito di introdurre i nuovi personaggi. Il secondo di approfondirli e metterli di fronte a nuove sfide.
Stai per fornire a Luke Skywalker le prime linee di dialogo in questa Trilogia.
È stata la prima cosa su cui ho ragionato. Perché Luke si trova su quell’isola? E non riuscivo a darmi una risposta. E non è che puoi dartela così, a caso. Sono cresciuto avendo una certa percezione di chi sia Luke Skywalker. E questo mi ha guidato attraverso un percorso ben preciso. So che non si sta nascondendo su quell’isola. So che non è un codardo. Se ha scelto l’esilio, deve averlo fatto per un’ottima ragione. E ti ritrovi a camminare su una strada che va avanti, ma che alla fine ti offre meno scelte di quelle che preventivavi.
Carrie Fisher è morta poco dopo la fine delle riprese. Che impatto ha avuto la sua scomparsa su di te? Hai avvertito la necessità di apportare modifiche alla pellicola?
Quando è scomparsa, eravamo già immersi nella post-produzione. E quando siamo tornati in sala montaggio a inizio del 2017, dopo capodanno, è stato davvero difficile. Rivedere tutte le sue scene. Ho capito con certezza che non dovevamo neanche provare a cambiare la sua performance. Non abbiamo modificato quello che avviene al suo personaggio in questo film. A livello emotivo, una ricontestualizzazione non aiuterebbe, ora che non è più fra noi. E c’è un che di bizzarro sul come ci siano delle scene che, specie alla luce di quanto accaduto, hanno una grande risonanza emotiva, un significato profondo. Ci ha donato una performance completa e meravigliosa in questo film.
Cosa significa “The Last Jedi”?
È nel crawl iniziale del Risveglio della Forza. Ora come ora, Luke Skywalker è l’Ultimo Jedi. C’è sempre un certo margine di manovra in questi film – tutto viene raccontato secondo un certo punto di vista – ma nello specifico della nostra storia lui è l’ultimo Jedi. E si è ritirato su quest’isola per ragioni ignote.
Appartiene a lui la voce che nel trailer afferma “Il tempo della fine dei Jedi è giunto”?
Sì. E suona abbastanza minaccioso. Si tratta di un concetto cruciale del film. Il cuore della pellicola è composto da Luke e Rey. Segue anche tutti gli altri personaggi, è chiaro, ma la sua essenza è lo sviluppo di Luke e Rey. Ed è strettamente connesso alla domanda relativa al “Qual è l’attitudine di Luke nei confronti degli Jedi?”

Cosa ne pensate? Ditecelo nei commenti!

Trovate tutte le informazioni sul film, con gli aggiornamenti e le novità, nella scheda.

Scritto e diretto da Rian Johnson, Star Wars: Gli Ultimi Jedi è prodotto da Ram Bergman e Kathleen Kennedy, uscirà il 15 dicembre 2017, il 13 in Italia.

Nel cast torneranno Mark Hamill, Carrie Fisher, Adam Driver, Daisy Ridley, John Boyega, Oscar Isaac, Lupita Nyong’o, Andy Serkis, Domhnall Gleeson, Anthony Daniels, Gwendoline Christie, Kelly Marie Tran, Laura Dern e Benicio Del Toro.

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