Donato Carrisi è in buona compagnia. Di chi? Luis Sepúlveda, Alessandro Baricco, Stephen KingStephen Chbosky, Alberto Moravia, Alberto Bevilacqua.

Non mettiamo nell’elenco Pier Paolo Pasolini o Alain Robbe-Grillet perché il grande scrittore bolognese e il collega francese di Brest, poi, ci presero così tanto gusto dopo il buon successo dei primi film Accattone (1961) e L’Immortale (1963) da diventare registi costanti nel tempo realizzando tra i dieci e dodici lungometraggi.

Gli altri nomi sono quelli di prestigiosi autori della letteratura intrigati dal cinema per un solo film o per qualcosa di più (Bevilacqua) o ancora in attesa di capire se il cinema sarà un’arte che prenderà il sopravvento sulla letteratura (Chbosky, autore dell’amatissimo Noi Siamo Infinito presso la millennial generation, ha un secondo film molto ambizioso in uscita a fine 2017).
Il pugliese Carrisi, in principio, voleva fare cinema e pensate che La Ragazza Nella Nebbia era stata, prima ...