Se si considera che Stanley Kubrick non ha fatto in tempo a terminare Eyes Wide Shut, Full Metal Jacket è l’ultimo film completato da questo autore, la punta massima di perfezionamento della sua arte filmica e, coincidenza, il terzo film sul medesimo argomento da un regista che amava cambiare completamente genere e tipo di storia ogni volta.
Al suo terzo film di guerra Kubrick unisce il realismo di come è la guerra combattuta sul campo visto in Orizzonti di Gloria, alla violenza del sistema che distrugge la mente dei singoli e li ricostruisce a piacimento narrato in Arancia Meccanica, al legame ironico tra sesso e ordine militare visto in Il Dottor Stranamore. Desiderio e violenza, come se l’adrenalina che causa la seconda non potesse escludere l’emergere del primo e l’esercito lo sapesse molto bene.

Il regista che in un’altra vita e in un altro tempo sarebbe potuto anche diventare un generale, aveva deciso di non fare un film sulla guerra, ma uno sulla trasformazione in cui i personag...