La serata conclusiva del festival Days of Cinema presso Ramallah, tenutasi ieri sera, avrebbe dovuto celebrare quella che è, per il mondo dello spettacolo palestinese, una vittoria epocale. Parliamo della Coppa Volpi che Kamel El Basha ha conquistato durante l’ultima edizione del Festival di Venezia, grazie alla propria toccante interpretazione del rifugiato palestinese Yasser nel film libanese L’Insulto, diretto da Ziad Doueiri. El Basha è stato infatti non solo il primo attore palestinese, ma in generale il primo interprete arabo a vincere il prestigioso premio; la proiezione del film di Doueiri presso il Palazzo della Cultura di Ramallah sembrava, quindi, un giusto tributo a un riconoscimento importante per tutto il popolo palestinese.

Il condizionale è d’obbligo, perché la proiezione di L’Insulto è stata purtroppo annullata dal Comune di Ramallah, secondo quanto dichiarato in un comunicato ufficiale diramato sui social di Days of Cinema. Nei giorni scorsi, svariate minacce sono state lanciate all’indirizzo sia del festival che di El Basha stesso. Le ragioni di tali inqualificabili reazioni sono, per lo più, dovute al precedente film girato da Doueri, The Attack, che ha causato al regista un breve arresto al suo rientro a Beirut dopo il Festival di Venezia. The Attack è, infatti, stato girato principalmente in Israele, paese con cui il Libano ha tuttora rapporti di aperta ostilità; Doueiri è stato accusato da parte del movimento BDS (Boycott, Divestment, Sanctions) di contribuire alla famigerata normalizzazione dei rapporti con Israele.

Il movimento BDS lotta da anni contro l’occupazione israeliana dei territori palestinesi, e ha evidentemente mal digerito la collaborazione – seppur meramente artistica – di Doueiri con il nemico. Il co-fondatore del movimento, Omar Barghouti, ha dichiarato alla CNN che Doueiri “deve ancora scusarsi per il suo precedente film realizzato in Israele”, e che proiettare L’Insulto avrebbe rappresentato un’ideale assoluzione delle evidentemente gravissime responsabilità del regista libanese. “Il film [L’Insulto] è stato realizzato da un cineasta che ha oltrepassato i nostri paletti,” ha detto Barghouti. “Chiediamo ai registi di stare alla larga da Israele fino a quando non rispetterà le leggi internazionali,” ha concluso. Va sottolineato, inoltre, che L’Insulto è incentrato proprio su uno scontro, generato da un commento con radici politiche, tra un cristiano libanese (interpretato da Adel Karam) e un operaio edile palestinese, interpretato appunto da El Basha.

La campagna social del BDS sta andando avanti da settimane, attraverso un hashtag il cui significato equivale a #nonsaràproiettato, e ha dato evidentemente i suoi frutti. Doueiri non ha ancora rilasciato alcuna dichiarazione in merito alla cancellazione del film dal calendario di Days of Cinema (vedi aggiornamento qui sotto). Nel frattempo, numerose manifestazioni di solidarietà da parte del mondo artistico sono comparse su Facebook all’indirizzo di Kamel El Basha, che ha dichiarato alla CNN: “Sono cresciuto sotto l’occupazione israeliana. L’ho combattuta per tutto il tempo, mi sono opposto a essa, lottando contro i regimi arabi, e alienandomi così la possibilità di vivere una vita normale.” In riferimento al BDS, l’attore ha dichiarato: “C’è un ristretto gruppo di persone che è riuscito a influenzare, con la propria opinione, le autorità municipali di Ramallah, in modo da censurare il nostro film e il nostro lavoro. È una catastrofe, per la nostra lotta e per la nostra vita.”

AGGIORNAMENTO

Il regista Ziad Doueiri ha diffuso, tramite i propri social, un video con una dichiarazione in merito al boicottaggio in corso nei confronti del suo film. “Inizialmente, mi ero ripromesso di non rispondere a queste accuse puerili e prive di senso, perché pensavo che il mio film lo facesse già al meglio,” ha dichiarato il regista. “Se il comitato di boicottaggio continua ad attaccarmi, non ho alcun problema,” ha proseguito Doueiri, “ma non stanno attaccando Ziad Doueiri, stanno attaccando Kamel El Basha, un attore palestinese che è stato detenuto nelle carceri israeliane per due anni. Se oggi, alcune fazioni libanesi e palestinesi stanno attaccando questo attore, il cui patriottismo e impegno nella difesa della causa palestinese sono fuori discussione… ecco, se accusano me, mi sta bene. Ma non stanno attaccando o ferendo me. Stanno ferendo Kamel El Basha, che ha vinto il premio come miglior attore al Festival di Venezia. Ora, chiedo a queste persone: qual è il vostro obiettivo? Cosa ci state guadagnando? Davvero alcuni palestinesi sono disposti a calunniare i propri stessi talenti? Vogliono attaccare Israele, boicottare Israele e boicottare Ziad Doueiri? O vogliono punire Kamel El Basha? Queste sono domande che dovrebbero porsi loro stessi. Non ho ulteriori risposte, e li lascio alle prese con la loro coscienza.”

Il video contiene anche una dichiarazione di El Basha. “È una vendetta personale nei confronti di Ziad Doueiri, punto,” afferma l’attore, aggiungendo parole di condanna nei confronti di questa ritorsione. “Non si tratta dell’accusa di normalizzazione nei confronti di Ziad. Ci sono molte persone al di fuori di Ziad, tra noi, che sono realmente dei normalizzatori, e li conosciamo. Mangiamo con loro, andiamo a bere con loro, andiamo con loro a Tel Aviv e al mare.” El Basha ha anche chiarito la propria posizione come artista contrario a ogni censura. “Sono contro la messa al bando di qualsiasi prodotto culturale. Ho il diritto di etichettare qualcosa come “normalizzatrice”, di chiedere alla gente di boicottarla e di non andare a vederla, ma non ho alcun diritto di proibire alla gente di vederla.”

Fonte: CNN

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