L’allontanamento, a quanto pare “consensuale” di Brett Ratner, dai lotti della Warner Bros. era solo questione di ore, considerato che da svariato tempo la major si trova al centro di una “ingarbugliata” compravendita che dovrebbe portare il conglomerato media della Time-Warner nelle mani della AT&T.

Quando ci sono di mezzo cifre difficilmente alla portata di noi comuni mortali, non c’è spazio per la “bad publicity” specie se ha a che fare con scandali di natura sessuale. Ed è da Deadline che apprendiamo l’ovvia notizia dell’abbandono di Ratner dai lot dello studio, dove aveva sede l’ufficio della sua RatPac, società che era subentrata al termine del first look deal produttivo con la Legendary.

La RatPac / Dune Entertainment ha infatti un accordo pluriennale (avviato dopo l’addio della Legendary Pictures) attraverso il quale co-finanzia e co-produce una gran quantità di pellicole della Warner Bros: l’accordo coinvolge il 25% dei film della major (esclusi franchise come Harry Potter / Animali Fantastici) con l’obiettivo di arrivare a un totale di 75 pellicole (che includono i già prodotti Gravity, Annabelle, American Sniper, i film DC Entertainment, The Conjuring 2, Lights Out, il franchise LEGO, Kong: Skull Island e It). Accordo che, alla luce delle presunte molestie sessuali esercitate da Brett Ratner nei riguardi di sei attrici (compresa Olivia Munn) non verrà rinnovato.

Questa la dichiarazione ufficiale rilasciata da Ratner:

Alla luce delle accuse che mi sono state mosse, ho scelto personalmente di allontanarmi da tutte le attività collegate alla Warner Bros. Non intendo avere alcun tipo di impatto negativo sullo studio fino a che queste faccende personali non verranno risolte.

 

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