È ufficiale: il distributore indipendente The Orchard ha cancellato l’uscita di I Love You, Daddy nei cinema americani, prevista per il 17 novembre. La decisione è stata presa dopo l’annullamento della première del film, alla luce delle accuse di “comportamento poco professionale” rivolte nei confronti del regista e attore Louis C.K. da alcune donne. The Orchard aveva acquisito i diritti della pellicola al Toronto Film Festival per 5 milioni di dollari.

Nel contempo, Netflix ha cancellato i propri piani per realizzare un secondo speciale standup (dopo che il primo, intitolato 2017, è uscito sulla piattaforma qualche mese fa insieme a quattro speciali precedenti, tutti attualmente disponibili). La HBO ha invece deciso di eliminare dal proprio palinsesto e dai propri canali on demand tutti gli speciali standup e la serie tv Lucky Louie.

Anche FX Networks e FX Productions hanno deciso di cancellare ufficialmente la loro collaborazione con Louis C.K. Il contratto in essere con la sua casa di produzione Pig Newton è stato cancellato: “Non sarà più produttore esecutivo, né riceverà compensi, per le quattro serie che stiamo producendo con lui: Baskets, Better Things, One Mississippi e The Cops”. Nel dettaglio, il comico figurava come co-creatore, sceneggiatore e produttore esecutivo di Baskets (con Zach Galifianakis), co-creatore, sceneggiatore, regista e produttore esecutivo di Better Things (con Pamela Adlon), entrambe rinnovate di recente, e co-creatore, doppiatore, sceneggiatore e produttore esecutivo insieme ad Albert Brooks della serie animata The Cops.

Infine, anche la Illumination e la Universal Pictures hanno cancellato la presenza dell’attore in Pets 2, nel quale avrebbe dovuto doppiare nuovamente il protagonista Max. Il film uscirà come previsto il 7 giugno 2019.

Intanto Louis C.K. ha rilasciato una dichiarazione ufficiale nella quale ammette che le accuse delle donne sono vere:

Voglio rispondere alle storie raccontate al New York Times dalle quattro donne di nome Abby, Rebecca, Dana, Julia e dalla donna che non se l’è sentita di dire il suo nome.

Sono storie vere. All’epoca, dicevo a me stesso che ciò che facevo andava bene perché non avevo mai mostrato a una donna i miei genitali senza chiederglielo prima, cosa peraltro vera. Ma ciò che ho imparato più avanti, troppo tardi, è che quando eserciti del potere su un’altra persona, chiederle di vedere i tuoi genitali non è una vera domanda. È una cosa imbarazzante. Il potere che avevo su queste donne è il fatto che mi ammiravano. E io ho usato quel potere in maniera irresponsabile.

Provo rimorso per le mie azioni, e ho cercato di imparare da esse. E scappare da esse. Ora sono consapevole dell’impatto che hanno le mie azioni. Ieri ho appreso fino a che punto queste donne che mi ammiravano si sono sentite a disagio con loro stesse, e come si siano sentite costrette a essere caute con uomini che non le avrebbero mai messe in quella posizione.

Mi sono anche reso conto del fatto che venivo molto ammirato nella mia e nella loro comunità, cosa che ha impedito loro di condividere quelle storie, mettendole in difficoltà quando ci hanno provato perché le persone che mi ammirano non volevano ascoltarle. Non pensavo di essere responsabile di tutto questo, perché la mia posizione mi permetteva di non doverci pensare.

Non trovo scusanti per tutto ciò. Dovrò trovare un modo di riconciliarmi con chi sono. Il che non è nulla in confronto a ciò che ho fatto affrontare loro. Avrei voluto reagire alla loro ammirazione dando il buon esempio come uomo, guidandole come comico, anche perché ammiravo il loro lavoro.

La cosa più difficile con cui convivere è il fatto che ciò che hai fatto abbia fatto del male a qualcuno. Posso solo immaginare quanto le ho ferite. E non posso non pensare al male che ho fatto alle persone con cui lavoro e con cui ho lavorato, sia sul piano personale che professionale, a causa dell’impatto che avrà questa vicenda su vari progetti, inclusi quelli attualmente in produzione: il cast e la troupe di Better Things, Baskets, The Cops, One Mississippi, I Love You Daddy. Mi pento profondamente che questa vicenda abbia messo in cattiva luce il mio manager Dave Becky, che ha solo cercato di mediare una situazione da me creata. Ho messo a disagio le persone di FX, che mi hanno dato tanto, e di The Orchard, che ha dato una possibilità al mio film, e chiunque altro abbia puntato su di me negli anni.

Ho dato dispiaceri alla mia famiglia, ai miei amici, ai miei bambini e alla loro mamma. Ho passato la mia lunga e fortunata carriera parlando e dicendo tutto ciò che volevo. Ora farò un passo indietro e prenderò molto tempo per ascoltare.

Cosa ne pensate? Ditecelo nei commenti!

Fonte: CS.net

 

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